porti e logistica

"Per il rilancio servono infrastrutture, ma anche qualificazione ambientale"
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Presentata alla Spezia, presso l'Auditorium dell'Autorità Portuale, la fase conclusiva di 'WiderMos', progetto europeo sulla logistica e la digitalizzazione dei traffici marittimi, di cui il porto spezzino è capofila.

Presente l'assessore eregionale Porti e Logistica Edoardo Rixi che a Primocanale ha tracciato le linee della sua idea di rilancio della portualità ligure:

Recentemente, all'assemblea di Confitarma, il ministro Graziano del Rio ha citato il porto della Spezia come esempio virtuoso di autorganizzazione logistica, aggiungendo però che in generale serve una riprogrammazione del settore.

""Sicuramente una riprogrammazione è necessaria per guardare oltre e recuperare una serie di traffici che il nostro Paese ha perso rispetto ad altre nazioni della comunità europea. Il problema è capire quali sono le priorità e come riorganizzare questo settore. Io credo fortemente nella necessità di un coordinamento tra le autorità portuali della Liguria per rilanciare il nostro sistema portuale. Coordinamento che dev'essere attuato d'intesa col Ministero competente: deve esistere una collaborazione fattiva, come c'è stata in questi anni".

"Collaborazione che ha permesso al territorio di far sviluppare il porto senza creare eccessivi conflitti tra porto stesso e città, che bloccherebbero ogni evoluzione. Per far questo abbiamo bisogno di infrastrutture, di nuove progettazioni, di poter ottemperare anche a una qualificazione ambientale su alcune aree per ponderare in modo correstto e concreto quali siano i disagi che inevitabilmente ogni area portuale arreca alle popolazioni e poter dunque coniugare le due esigenze: quella dello sviluppo e quella della salvaguardia del territorio".

"Per poter realizzare tutto ciò occorre indubbiamente una collaborazione calata sul territorio. Quello che temiamo è che, se la visione del Governo Renzi dovesse essere quella di estromettere le comunità locali dalla gestione di quelle che sono le 'vision' future della nostra portualità, il rischio sarebbe quello di innescare un meccanismo conflittuale che potrebbe 'bloccare' la portualità stessa".

Quindi esistono due livelli?

"Certo, uno internazionale, costituito dalle grandi potenzialità in dote ai porti liguri, con l'apertura (è il caso di quello spezzino che certifichiamo oggi) di corridoi che consentano ai propri traffici di essere competitivi con quelli tedeschi e francesi, mentre dall'altra parte è importante capire che il nostro è un territorio fragile e che quindo ogni operazione va compiuta attraverso l'accordo, sul territorio stesso, con la cittadinanza e con gli operatori. Io credo che lo sviluppo di un territorio sia realtà quando risulta compatibile con le esigenze della popolazione".