cronaca

Sulla vicenda c'è l'ombra della criminalità organizzata
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Strage aggravata: è questo il reato contestato al ragazzo abanese che ha fatto da "palo" durante il tragico attentato di due notti fa alla sala scommesse di Imperia Oneglia. Nel rogo è morto uno dei suoi complici, mentre un altro è ancora in gravi condizioni.

A contestargli è reato è il pubblico ministero della procura di Imperia, Grazia Pradella. Il ragazzo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. La squadra mobile della questura di Imperia, al termine di un lungo interrogatorio, ha notificato al ragazzo il provvedimento. Nessun provvedimento al momento è stato notificato, invece, al secondo albanese sopravvissuto all'esplosione. L'uomo è in coma, piantonato dalla polizia.

Intanto, la polizia sta interrogando alcune persone a partire dai proprietari della sala scommesse e sentendo alcuni testimoni dell'accaduto mentre i vigili del fuoco stanno terminando i sopralluoghi per determinare le cause dell'esplosione e lì'agibilità della palazzina che resta evacuata. Gli inquirenti non escludono che la matrice dell'attentato sia riconducibile alla criminalità organizzata.

Anche il coordinamento criminalità organizzata della questura di Genova sta lavorando sull'attentato. La polizia sta aspettando i risultati delle analisi tecnico-scientifiche sui punti di fuoco ma secondo le prime informazioni pare che l'esplosione sia stata innescata con la saturazione dei gas della benzina.