
Bruno Manganaro, segretario generale Fiom-Cgil Genova, ha ripetuto che "l'accordo del 2005 va rispettato, il Comune deve chiederlo a Governo e azienda. La zincatura e la banda stagnata a Cornigliano c'erano già nell'accordo, non c'è nulla di nuovo oggi. Non si può giocare a monopoli con le aree Ilva di Genova". Ma servono subito interventi a salvaguardia del reddito: "Da gennaio 2016 i lavoratori Ilva di Cornigliano rischiano di pagare pegno per l'ennesima volta. Il primo problema sono i soldi, ci vogliono 5 milioni".
Il sindaco Doria dice "no a soluzioni spezzatino per Ilva, il nuovo piano industriale deve rilanciare il gruppo in modo integrato compresi i reparti a caldo di Taranto. La dichiarazione di intenti per Cornigliano con la conferma della zincatura e la banda stagnata non ci basta. Servono i fatti".
"Il Governo Renzi deve trovare una soluzione complessiva alla crisi che il gruppo Ilva sta attraversando - ha detto ancora il sindaco - una realtà industriale essenziale del nostro Paese".
IL COMMENTO
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