Secondo l'accusa l'ex direttore avrebbe utilizzato in maniera impropria la carta che gli era stata fornita dall'azienda per le spese di rappresentanza, consegnando sì le ricevute ma senza giustificare il motivo delle spese per i pasti, per un importo di circa 65mila euro.
L'avvocato genovese Roberto Cassinelli si siederà sullo scranno di Palazzo Madama al posto del giornalista: "Sono dispiaciuto sul pino personale per il senatore Minzolini, al di là di questo non mi sento di commentare la sentenza. Ci simoa sentiti un paio di volte occasionalmente nel corso del suo mandato, il suo impergno era tutto indirizzato sulla politica nazionale con scarsa attenzione per il territorio che lo aveva eletto. Sono sempre rimasto in Forza Italia, anche dopo che ho cessato l'attività da parlamentare. Continuo la mia attività da militante, in attesa dell'iter che potrebbe riportarmi a Palazzo Madama".
Minzolini era stato assolto dal tribunale di Roma in primo grado il 14 febbraio 2013 con la motivazione che non avesse consapevolezza di stare spendendo impropriamente denaro pubblico in quanto la stessa Rai gli aveva messo a disposizione la carta di credito che credeva una compensazione per l'esclusiva inserita nel contratto con la Rai. Era stato poi condannato dalla Corte d'Appello di Roma il 27 ottobre 2014. Da qui il ricorso in Cassazione presentato dal difensore dell'ex direttore, l'avvocato Franco Coppi.
IL COMMENTO
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