cronaca

L'arcivescovo di Genova: "Sì al dialogo, ma serve una condanna reale"
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"Basta rapporti, stop alle forniture di armi e viveri, una condanna reale, non solo verbale". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nel corso di un'intervista.

Porte aperte al dialogo: "Auspichiamo che sia possibile e su questo auspicio tutti dobbiamo continuare ad avere speranza e operare attraverso le vie che sono possibili all'intelligence e alla diplomazia. Deve esserci però un isolamento radicale di tutti i governi" ha detto Bagnasco.

"Per reagire all'Isis - ha aggiunto - serve intanto una parola, una voce unica, unitaria, alta e insistente di condanna di questa strage e dell'odio di questa barbarie imperante. Questa voce dovrebbe sollevarsi da tutto il mondo indistintamente. Seconda via, a me pare, dovrebbe essere quella di isolare queste centrali del terrore e del terrorismo: tutti i paesi del mondo realmente sospendano, tronchino ogni rapporto, sia di tipo politico sia commerciale, con queste centrali. La domanda chi fornisce le armi e chi compra il petrolio, ecco, questa domanda è stata ancora inevasa e rimasta senza risposta".

Il ruolo dell'Italia? "Nessuno può essere assente da questo fronte della giustizia e della pace che passa attraverso la via del dialogo e della condanna unitaria e dell'isolamento concreto. Anche l'Italia è presente e fa e farà la sua parte".