cronaca

L'attacco: "Tursi applichi il regolamento"
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Fiepet Confesercenti e Fepag Ascom, organizzazioni sindacali rappresentative dei pubblici esercizi, tornano a chiedere a gran voce al Comune di Genova un giro di vite contro il degrado del centro storico e la situazione di dilagante abusivismo che ne è la causa principale. Le due associazioni, in particolare, chiedono conto al Comune rispetto alla bozza di regolamento da esse prodotto e su cui la giunta non si è ancora pronunciata.

«Il recente fatto di sangue verificatosi a due passi da piazza delle Erbe non ha fatto che rendere evidente a tutti quello che è un dato di fatto – spiegano i rappresentanti di Fiepet e Fepag – e cioè l’inesorabile degrado del nostro centro storico, causato da una situazione di "liberi tutti" che è figlia della totale mancanza di controllo da parte delle autorità. Continuando di questo passo, la "gente per bene" tra quanti compongono il popolo della movida sarà sempre più rara, con grave danno alla vivibilità del quartiere e alle attività economiche oneste che hanno sempre operato nell’ambito della legalità».

«La nostra proposta si basa su pochi punti, ma chiari: il rispetto delle regole da parte di chi oggi opera in regime di sostanziale abusivismo, e più controlli della polizia municipale per identificare e punire i trasgressori – proseguono le associazioni –. A fronte delle nostre richieste, però, registriamo il silenzio degli uffici degli assessorati allo sviluppo economico e alla legalità, ai quali ormai più di un mese fa avevamo inoltrato l'ultima bozza di regolamento emendata con le loro stesse indicazioni. Ma da allora, più nulla».

Quali, dunque, le principali richieste su cui i baristi chiedono a Tursi di pronunciarsi? «La determinazione di un orario oltre il quale i minimarket non solo non possano più vendere alcolici, ma non possano nemmeno esporli; e naturalmente un aumento dei controlli da parte delle forze dell'ordine, tale da rendere efficaci i divieti e punire i trasgressori, compresi i clienti che si rendono responsabili di comportamenti molesti e incivili».

«La situazione sembra essere scappata di mano al Comune ed è necessario porvi rimedio – concludono Fiepet e Fepag – I pubblici esercizi hanno sempre svolto un ruolo di presidio e si sono sempre assunti le loro responsabilità, basti pensare ai servizi di vigilanza che molti bar, da anni, pagano a proprie spese. Affinché i nostri sforzi servano a qualcosa, però, è necessario che tutti rispettino le regole, e che la pubblica amministrazione in primis si faccia carico di questa battaglia per la legalità».