La disfatta della Sampdoria contro il Sassuolo ha messo a nudo i difetti di costruzione di una squadra che, individualmente, avrebbe anche dei valori ma non può essere, così com’è costruita, un’orchestra.
E se il problema è questo, bisogna risalire ai responsabili primari, ovvero a chi ha costruito la squadra: dunque società e in primis il Presidente Ferrero che ha avallato e diretto una campagna estiva molto mediatica ma, alla prova dei fatti, poco fruttuosa. Senza dimenticare poi che le cessioni di pezzi pregiati, Soriano su tutti, sono state evitate davvero per il rotto della cuffia.
Siamo alla 15ma giornata, i giudizi si possono esprimere, la faccia preoccupata di Montella in sala stampa dopo il match perso contro gli emiliani diceva tutto. Comunque vadano le prossime due partite contro Lazio e Palermo ( e non dimentichiamo che il 6 gennaio ci sarà il derby), il tecnico ha tutto il diritto di chiedere rinforzi per una rosa che sta evidenziando troppi problemi.
In verità si dovrebbe partire dalla scelta di Walter Zenga. Un errore soprattutto perché questa era la stagione peggiore per tentare il rilancio di un tecnico lontano dal calcio italiano da tempo: quando si parte per il ritiro il 1 luglio e si gioca il preliminare di Europa League, passaggio fondamentale per il prosieguo dell’anno, serve esperienza e “testa giusta” per guidare un percorso anche temporalmente accidentato. Se poi la scelta fatta si rivela impopolare tra i tifosi, le conseguenze sono quelle che tutti sappiamo. Poche storie: Zenga non è riuscito a dare un gioco e, peggio, non ha dato un’impronta alla squadra. E il lavoro di base fatto, alla lunga, si paga.
Dicevamo della squadra costruita da Ferrero. La difesa, tolti Viviano e Silvestre che senza Romagnoli però si perde, è spesso impresentabile: Moisander, anche per problemi fisici, ha fin qui deluso, così come Zukanovic e anche l’altro nuovo acquisto, Cassani. Acquisto per modo di dire: l’ex Parma fa parte di quella schiera di parametri zero o svincolati presi dalla Samp . Scelta che denota la volontà di spendere sul mercato il meno possibile. Senza dimenticare il caos Mesbah, fuori rosa prima della Vojvodina e poi reinserito e la mancata sostituzione di Coda, infortunatosi a Napoli a mercato ancora aperto. E il tutto aspettando anche il ritorno in condizione di De Silvestri dopo il lungo infortunio.
A centrocampo sono andati via quattro giocatori: Rizzo, Obiang, Acquah e Duncan. Insieme facevano 91 anni. Insomma, prospetti interessanti, come si dice oggi. E’ arrivato un combattente (Barreto, parametro zero) mentre l’investimento più oneroso è stato fatto per Fernando che finora però, a parte un gol su punizione contro il Carpi e una raffica di cartellini gialli ha inciso poco o nulla (tanto che domenica Montella lo ha sostituito con Palombo).
E infine l’attacco, dove a una coppia potenzialmente molto importante (Eder-Muriel) sono stati aggiunti Bonazzoli che è un punto di domanda (anche da un punto vista economico), un fantasma o quasi (Rodriguez) e Cassano. Una scelta umorale, il suo ingaggio, sull’onda del ko di Torino contro la Vojvodina, un andare contro tanti e contro la logica e che si sta rivelando un fallimento. Non basta un assist per Eder o un’idea abbozzata per pensare che un giocatore quasi immobile possa essere utile in un campionato dove, e il Sassuolo domenica sera lo ha dimostrato, per vincere devi arrivare primo sul pallone, sempre.
A gennaio l’intervento sul mercato dovrà essere mirato e massiccio. Soprattutto mirato, perché i mercati gestiti in solitario da Ferrero hanno dimostrato questo. Arrivi faraonici anche nei nomi (uno su tutti Eto’o), talenti in prospettiva che non riescono a sbocciare (Correa) e depauperamento tecnico ed economico della rosa.
Montella, che ha scelto di venire a Genova seguendo anche il cuore, merita un aiuto e lo meritano i tifosi che incitano sempre e comunque la squadra e soffrono. Ora tutti in ritiro, per trovare concentrazione e magari tirar fuori quelle doti che, in questi mesi, si sono viste molto raramente. E sul mercato che siano fatte scelte per costruire una squadra in grado di salvarsi (questo è l’obiettivo, ora) tranquillamente e non una collezione di figurine. Quindi elementi di qualità ma anche di carattere; quel carattere che Montella sta cercando disperatamente in questo gruppo.
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Sampdoria in crisi, tutti gli errori di Ferrero
Zenga, la costruzione della squadra in estate e il mercato che verrà
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