Verso il bacino unico metropolitano dei rifiuti a fine 2020 (quando la raccolta differenziata dovrà arrivare al 65%) con otto bacini territoriali nella transizione per la gestione integrata del servizio: li ha definiti la delibera-stralcio del piano dei rifiuti approvata dal Consiglio metropolitano su proposta del consigliere delegato Enrico Pignone.
Il primo bacino comprende il Golfo Paradiso da Bogliasco a Camogli oltre a Bargagli e Davagna; il secondo la Fontanabuona, il terzo le valli Sturla, Graveglia e Aveto, il quarto Genova, Arenzano, Cogoleto, l’alta Val Polcevera e Busalla, il quinto le Valli Stura, Orba e il Comune di Mele, il sesto il il Tigullio costiero da Portofino a Moneglia e i Comuni di Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese, il settimo la Val Trebbia e l’ottavo la Valle Scrivia da Torriglia a Isola del Cantone.
“Abbiamo accolto le indicazioni dei sindaci – ha detto Pignone – di suddividere in bacini diversi di gestione la Fontanabuona, le valli Sturla, Graveglia e Aveto e il Golfo Paradiso con Bargagli e Davagna, in coerenza con le caratteristiche del territorio, le complessità logistiche e orografiche“. Individuare i bacini “era la priorità più stringente – spiega Pignone – perché molte gestioni sono in scadenza a fine anno o nei primi mesi del prossimo e potranno essere prorogate al massimo sino alla fine del 2016, con il contestuale avvio delle procedure di gara per la gestione integrata sino al 2020 che i Comuni potevano avviare solo dopo l’individuazione dei bacini.”
La Città metropolitana entro 45 giorni indicherà le linee e gli indirizzi per le gare “e nel frattempo ci incontreremo con i Comuni per ridefinire nel modo migliore il percorso che ci porterà ad avere entro marzo organicamente il piano metropolitano dei rifiuti.” La delibera è stata approvata con un emendamento di Nino Oliveri per specificare meglio che la proroga o la rinegoziazione al massimo per il 2016 dei contratti riguarda esclusivamente quelli in scadenza a fine dicembre 2015 o nei prossimi mesi.
Ritirato e ripresentato a gennaio come proposta di integrazione alla pratica in Consiglio, come concordato con il sindaco Doria, un emendamento di Adolfo Olcese su cui sarà chiesta l’interpretazione autentica alla Regione che ha emanato la legge.
“Manderemo subito la richiesta – ha detto Marco Doria – per capire se un Comune con una gestione in scadenza possa o meno, rispettando il termine del 2020, procedere autonomamente all’affidamento del nuovo servizio.” I nuovi bacini di gestione che definiscono i territori per le gara del servizio integrato sono diversi da quelli di conferimento: Rio Marsiglia, per esempio, non sarà destinata solo al bacino di gestione della Fontanabuona.
“Rio Marsiglia, appena rinnovata per la separazione secco/umido e la produzione di compost – dice Pignone – è infatti un impianto a servizio della parte residuale inerte del ciclo per i 28 Comuni previsti”.
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Piano metropolitano rifiuti: sì dal Consiglio agli 8 bacini di gestione fino al 2020
La decisione della Città Metropolitana
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