
Si tratta della Next s.r.l., dal dicembre del 2008 a tutto il 2009, ha gestito il progetto Cre.So (Creazione d'impresa a sportello), facente parte del piano provinciale di Savona della politiche formative e del lavoro. Condannato anche il legale rappresentante Alessandro Ferrada.
L'azienda ha falsificato le fatture emesse per ottenere un corrispettivo ben superiore alle prestazioni realmente erogate. L'obiettivo del progetto, affidato con gara pubblica alla Next, era quello di incentivare e favorire l'occupazione e lo sviluppo imprenditoriale sul territorio attraverso una attività di orientamento e supporto.
A novembre del 2009, la Next, come da contratto, aveva presentato alla Provincia la sua relazione annuale sulle attività svolte e alla fattura di saldo risultavano che 129 persone avevano ricevuto assistenza. L'ente pubblico aveva cosi liquidato alla società il corrispettivo d'appalto di 244 mila euro. Ma poi, grazie alle indagini della Guardia di Finanza, è emerso le fatture erano false.
I giudici sottolineano come "la Next s.r.l., producendo alla pubblica amministrazione documentazione non rappresentativa dell'attività realmente svolta, non ha dato contezza dell'avvenuta realizzazione del Progetto CreSo così come delineato nel contratto stipulato con la Provincia".
Non solo: per i magistrati contabili, i documenti redatti con dati falsi "hanno indotto in errore l'Amministrazione che ha proceduto alla liquidazione dei corrispettivi nonostante la sostanziale situazione di inadempimento". Da qui la condanna a risarcire il finanziamento ricevuto, a cui però vanno sottratti 28 mila euro di Iva.
IL COMMENTO
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