Pettorino annulla la gara di Merlo nel mirino dell’Anticorruzione

Pettorino annulla la gara di Merlo nel mirino dell’Anticorruzione.
L’Autorità Portuale di Genova sceglie di non ricorrere contro l’Anac e decide di emettere un nuovo bando per la realizzazione della nuova piattaforma ecologica dello scalo ligure. 

Il Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Genova Giovanni Pettorino ha deciso di azzerare la gara per la realizzazione della nuova Piattaforma ecologica di Calata Oli minerali avviata dalla precedente gestione di Luigi Merlo e di ripartire da zero. Come rivelato da Ship2Shore circa due mesi fa, l’appalto in questione (11 milioni di euro il valore), arrivato all’aggiudicazione provvisoria, era stato stoppato da una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.

Diversi i rilievi sollevati sulla procedura. L’Anticorruzione contestò innanzitutto il fatto che il progetto della nuova Piattaforma approvato nell’estate 2014 dall’ente (che ora ne ha annullato l’atto di approvazione) fosse stato commissionato dal gestore dell’attuale piattaforma, AOC Srl, società consorella di quella Santoro Srl che poi, insieme alla Carlo Agnese Srl, si aggiudicò provvisoriamente il bando per la realizzazione.

Inoltre Anac eccepì il fatto che il servizio di raccolta, svolto da Santoro, dovrebbe essere affidato attraverso una procedura ad evidenza pubblica (e non lasciato alla libera concorrenza, solo formale, giacché il suo svolgimento è assicurato solo dalla concessione demaniale dell’area necessaria a svolgerlo) e che anche l’estensione (fisica e temporale, al 2048) della concessione di AOC (decisa nel 2012) e l’affidamento della nuova piattaforma ecologica, per cui è previsto un investimento pubblico di 11 milioni di euro a fronte di un canone di 32.000 euro annui, avrebbero dovuto seguire una differente procedura dati i numeri in gioco.

L’Autorità Portuale avrebbe potuto ricorrere entro il 5 dicembre scorso contro la delibera di Anac e proseguire con l’aggiudicazione definitiva, ma non l’ha fatto, “ritenuto dirimente – si legge nel decreto di annullamento firmato da Pettorino – quanto rilevato dalla delibera relativamente alle modalità di affidamento dei servizi di raccolta e stoccaggio dei rifiuti da nave, pur in un quadro di estrema complessità della materia e delle sue interrelazioni con le procedure di affidamento in concessione dei beni demaniali amministrati dalle autorità portuali”.

Tutto ciò a dispetto dei ricorsi che sarebbero stati invece proposti dalle ditte interessate, che a questo punto potrebbero rivolgersi alla giustizia amministrativa anche contro l’annullamento della procedura.
Oltre agli sviluppi giudiziari, restano aperti ulteriori interrogativi. È probabile che l’ente decida a questo punto di procedere a una gara per l’affidamento del servizio di smaltimento (anche se non è chiaro, in tal caso, cosa possa accadere alla concessione di Santoro estesa fino al 2048 qualora non sia questa società ad aggiudicarsi il servizio di raccolta rifiuti) e ad una per la progettazione e realizzazione della Piattaforma.
Inoltre il tutto avrà ripercussioni evidenti sulla realizzazione dei lavori, che, secondo il POT dell’Authority, avrebbero dovuto essere affidati entro fine 2016.

Tanto più che, come recita il POT stesso, la realizzazione della Piattaforma “costituisce un intervento strettamente connesso alla costruzione del nuovo Terminal Contenitori di Calata Bettolo”. In tal senso o il POT vigente sarà modificato entro l’anno in Comitato o lo si modificherà con l’aggiornamento annuale per il 2017. E infine restano da chiarire la sorte dei fondi europei che, si apprende sempre dal POT, l’ente ha ottenuto per quest’opera, mentre il fatto che Palazzo San Giorgio abbia deciso di azzerare la procedura dovrebbe anche garantire che la Procura, cui l’Anac ha segnalato il caso, non vi apra un fascicolo.


In collaborazione con Ship2Shore.it