
A proclamare la nuova mobilitazione sono state la Fiom Cgil e la Failms Cisal al termine dell’assemblea dei lavoratori. "Ci auguriamo che domani Fim e Uilm prendano la stessa decisione", commenta Armando Palombo, coordinatore dell'rsu Fiom dell'Ilva.
"L'Accordo c'era, ma è stato fatto saltare - commenta a Primocanale il segretario Fiom-Cgil Genova, Bruno Manganaro - Dà fastidio a chi vuole comprare l'Ilva perché ha un costo. Inaccettabile che un sindaco non rispetti le delibere del 2005 e la firma suoi predecessori. Difenderemo l'unica clausola di garanzia per i lavoratori fino alla fine: a un brigrante rispondiamo con un brigante e mezzo. Risponderemo per quello che pesiamo dentro l'Ilva"
L’obiettivo è quello di ottenere il rispetto dell' accordo di programma "che il Comune di Genova e il Pd stanno disdettando a suon dichiarazioni, ma che impedisce trasferimenti, licenziamenti e tutela il reddito ha valore di legge".
Se il provvedimento governativo su Ilva passerà senza modifiche "saranno Comune e Regione a dover mettere i soldi per i lavori socialmente utili svolti dai dipendenti Ilva", dice il sindacato.
Per la Fiom qualsiasi modifica dell’Accordo deve passare attraverso il confronto di tutti i firmatari e la condivisione di un eventuale nuovo Accordo di Programma che abbia al centro la difesa di tutta l’occupazione e del reddito.
L'ASSESSORE PIAZZA A ROMA - Si è svolto oggi a Roma, presso la sede Anci, un incontro tra i sindaci delle città italiane che ospitano impianti siderurgici nel proprio territorio. In rappresentanza del sindaco Doria era presente l’assessore allo sviluppo economico Emanuele Piazza che, in raccordo con i rappresentanti delle sedi Ilva di Taranto, Novi Ligure e Racconigi, ha ribadito la necessità che venga assicurata l’unitarietà del gruppo Ilva, evitando lo “spezzatino”.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso