cultura

Storia di due donna travolte da una reciproca passione
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La storia d'amore che ci racconta Todd Haynes arriva con grande ritardo. I romanzi di Patricia Highsmith con i loro indelebili protagonisti, uno su tutti Tom Ripley, al cinema sono stati utilizzati dozzine di volte, da Alfred Hitchcock a Wim Wenders. ‘Carol’, invece, ha dovuto aspettare 63 anni per ottenere l'adattamento che meritava ma alla fine ne è valsa la pena.

Ambientato nella New York degli anni 50, il film racconta la storia di due donne appartenenti ad ambienti molto diversi, travolte da una reciproca passione. Therese, ventenne che lavora come impiegata in un grande magazzino a Manhattan sognando una vita più gratificante, un giorno incontra Carol, donna attraente e affascinante intrappolata senza amore in un matrimonio di convenienza.

Tra loro scatta immediatamente la scintilla e l'innocenza del primo incontro piano piano scompare man mano che il legame progressivamente si approfondisce. Così, sfidando i tabù imposti dalla morale dell'epoca, decideranno di vivere comunque la loro storia d'amore, a dimostrazione della forza e della capacità di resistenza dei sentimenti.

Con questa pellicola, Haynes torna dalle parti di ‘Lontano dal paradiso’, girato nel 2002, apportandovi un tocco estetico e narrativo molto più maturo. Un racconto appassionato e pieno di forza che si appoggia su due pilastri basilari: Cate Blanchett, che dà vita al personaggio del titolo, donna di successo molto decisa e sicura di se stessa, e Rooney Mara, che per questo ruolo ha vinto al Festival di Cannes il premio per la migliore interpretazione femminile: due attrici che si completano a meraviglia grazie al fantastico lavoro di un regista capace di dare nuova vita ad un genere scontato come il melodramma che qui ringiovanisce sottraendogli demagogia e dialoghi scontati.

Haynes, trattando ancora una volta un tema a lui caro come quello dell’omosessualità, ci mostra con sensibilità e pudore l’evolversi della relazione, il gioco degli sguardi, i differenti punti di vista e l'ambiente in cui l’amore prende corpo. Lo fa con eleganza, delicatezza, senza forzare la mano, giocando con la luce come Hopper nelle sue tele. Le due attrici fanno il resto, con bravura e magnetismo, regalandoci alla fine un piccolo gioiello