cronaca

Il pm li ritiene terroristi, nei prossimi giorni si decide se tenerli in carcere
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Terroristi. Profughi cristiani. Anzi no, terroristi. Continua a coprirsi d'ombre la vicenda di Karim e Shahad El Kunani, i due sedicenti fratelli iraniani arrestati il 31 dicembre perché cercavano di imbarcarsi a Genova su un volo per Londra con falsi documenti belgi.

I due continuano a non volere spiegare perché avevano documenti falsi e perché, per raggiungere l'Inghilterra, hanno toccato il Belgio e poi Genova. Secondo il pm Carlo Di Gennaro è ancora possibile che siano coinvolti in un quadro terroristico. Il Tribunale del Riesame valuterà nei prossimi giorni se accogliere la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali dei due dopo il secondo interrogatorio, che aveva aperto una pista diversa da quella del terrorismo. 

All'udienza il pm ha portato nuove prove
, raccolte in questi giorni dagli investigatori della Digos, che smentirebbero il racconto fatto dai fratelli. Gli inquirenti hanno scoperto che a fine novembre il ragazzo avrebbe fatto un volo da Amsterdam verso Milano e da lì poi sarebbe andato in Germania, ma non si sa con quale mezzo. Il viaggio lo avrebbe fatto con uno dei due "complici" con cui aveva soggiornato a Genova a fine dicembre. Ma di quello spostamento, il giovane non ha mai parlato. Gli investigatori sospettano che fosse un test per verificare se i documenti falsi funzionavano.

La donna, inoltre, secondo le generalità fornite, risulta sposata con un iraniano rimasto nel paese, circostanza mai raccontata nel corso dei due interrogatori. Nel telefonino, gli investigatori hanno trovato l'sms di un contatto inglese che commenta la foto dei documenti falsi che Karim e Shahad gli avevano mandato su WhatsApp: "molto ben fatti", aveva risposto il contatto in Gran Bretagna. Secondo la versione emersa durante l'interrogatorio, invece, gli era stato detto che con quei documenti non sarebbero andati lontani.