
Per i vescovi liguri "è ingiusto mettere sullo stesso piano realtà diverse che richiedono di essere considerate ognuna in modo proprio. Normative - scrivono i vescovi - che, pur senza parlare di matrimonio, riconoscono gli stessi diritti della coppia sposata a convivenze diverse, contraddicono la specificità e l'unicità della famiglia" tanto più che "l'ordinamento civile già riconosce in modo ampio i diritti individuali per i componenti di altre forme di convivenza". Per questo "confidiamo che quanti hanno responsabilità politiche, sappiano assumere decisioni chiare e sagge, liberi da indebite pressioni, pensando ai bambini.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana