cronaca

Il guidatore dell'auto killer resta in carcere
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Il dolore, la rabbia e una notizia che fa sperare nella giustizia. È stato il giorno dell'ultimo addio a Giuseppe Buttaro, l'ex finanziere pensionato travolto e ucciso da un ubriaco alla guida il 24 gennaio, mentre aspettava l'autobus alla fermata di via Canepari, quartiere genovese di Certosa.

Ai funerali nella Santuario della Pace, ad Albisola Superiore, c'erano tante persone: amici, parenti e semplici concittadini. Come ha ricordato l'avvocato di Giuseppe Maria Gallo, legale della famiglia, "il loro è un dolore composto e partecipato. Molti parenti sono venuti apposta da Gaeta", luogo di provenienza del pensionato ucciso.

Nello stesso giorno arriva la conferma: Jorgen Wilson Valverde Cevallos, il 35enne ecuadoriano che conduceva l'auto killer sotto l'effetto di alcol e droga, rimarrà in carcere. Lo ha deciso il gip definendolo "pericoloso". Evento accolto come un barlume di speranza da Milena, la moglie della vittima: "Una piccola buona notizia in una disgrazia - ha detto - Noi ci batteremo perché venga approvata la legge sull'omicidio stradale. Chi si mette alla guida ubriaco o drogato ha un'arma in mano". 

Ma dalle indagini è emerso che insieme a Valverde c'erano altre quattro persone in macchina, che poi si sono dileguate senza prestare soccorso né lasciare tracce. La moglie Milena lancia un appello: "Quegli assassini si facciano avanti e si costituiscano, se vogliono avvicinarsi al nostro perdono". Oppure Valverde "si metta una mano sulla coscienza e faccia i loro nomi". 

Venerdì alle 20.30 si terrà una fiaccolata in suo ricordo lungo le vie di Certosa.