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"Il futuro dell'Ilva - si legge in un documento - avrà ripercussioni su tutta l'industria italiana perché l'Italia è un paese trasformatore, senza materie prime, perciò è basilare che abbia una forte industria primaria che permetta di poter salvaguardare la manifattura, senza essere alla mercé delle forniture di paesi che sono concorrenti proprio in questo settore".
Inoltre, continua il testo, "è sommamente auspicabile che le organizzazioni sindacali, considerato l'impatto sul bene comune e in particolare sul lavoro, si impegnino a seguire passo passo il processo di cessione, come nel loro diritto e dovere, mentre il Governo, da parte sua, sappia individuare percorsi che evitino dispersione di patrimonio industriale e di competenze come in alcuni casi è avvenuto nel passato".
IL COMMENTO
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