
Ma a cosa potrebbe portare tutto ciò? Una delle ipotesi è che questa operazione, permettendo ai soci di mantenere il controllo del gruppo senza avere il controllo del capitale, sia un'apertura verso una vendita di quote. Il rischio è dunque di una privatizzazione, come lamentano gli stessi sindacati in queste ore.
Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto, infatti, un incontro urgente al sindaco Doria per discutere del tema e non hanno nascosto un certo malessere per il modo con cui tutta questa operazione è stata condotta, sia dalla giunta che dall'azienda. Già, perché le rimostranze più grandi riguardano proprio l'aver portato avanti questo processo da soli, senza coinvolgere cittadini e lavoratori
"Abbiamo scritto una lettera per bloccare questo iter e per chiedere un confronto col socio azionista", spiega a Primocanale Luca Mestripieri, segretario generale Cisl Genova. "Siamo rimasti allibiti di fronte a questo silenzio su un atto di così forte rilevanza politica. Abbiamo appreso tutto questo dai media. Si è avviato un percorso approvato anche dalla giunta Doria che si accoda alle decisioni del Comune di Torino. Una decisione preoccupante per lavoratori e cittadini. La nuova linea del gruppo - prsegue Mastripieri - sta portando a uno sradicamento del gruppo da Genova. Si sono ridotti gli investimenti di acqua e gas. Bisognerebbe rimediare agli errori del passato. L'amministrazione locale batta un colpo. ".
Sul rapporto tra giunta Doria e Iren si era espresso poche settimane fa anche Antonio Gozzi, nell'intervista esclusiva rilasciata a Primocanale. Parlando della vicenda del depuratore comprensoriale del Tigullio, l'amministratore delegato di Duferco aveva infatti dichiarato: "Genova sta parlando di cessione all'Iren di Amiu. Genova ha una partita aperta con Iren e non mi stupisce il fatto che subisca imposizioni dall'Iren per fare cose senza senso".
IL COMMENTO
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