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Centrodestra diviso sulla candidatura di Bertolaso o Meloni
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"Sì alla fusione col Porto Antico, ma il Comune deve coinvolgerci". Il presidente della Regione, Giovanni Toti, apre le porte a una nuova azienda pubblica per salvare le aree fieristiche, ma nel contempo attacca il sindaco Doria. Nell'intervista a Primocanale, condotta da Mario Paternostro e Franco Manzitti, parla a tutto campo di politica e non risparmia una stoccata al Pd spezzino. 

Presidente Toti, nove mesi di governo in Regione: quasi una gravidanza
Sono stati faticosi ma belli, in cui abbiamo impostato tanto lavoro e pianificato i prossimi cinque anni. Alcune cose le abbiamo fatte oggi, come la presa di possesso della Palmaria. 

Parliamo subito della Fiera. Doria vi ha tagliato fuori?
Se riuscisse a risolverlo da solo ne sarei fiero. Purtroppo la Fiera che abbiamo ereditato è una fiera disastrata dai precedenti amministratori, con un buco di diversi milioni, senza progetto industriale, che non ha una prospettiva di sviluppo. Auspicherei che il Comune si prendesse le sue responsabilità. Siamo disponibili a intervenire di nuovo nonostante i guai. Era ragionevole pensare a una fusione di tutte le società che rappresentano il waterfront di Genova, anche in vista del Blue Print che investe tutte le aree espositivi. Ben venga, siamo disponibili a rischiare ancora una volta denaro pubblico. Ovviamente chiediamo di avere voce in capitolo. Lasciare a chi ha distrutto la struttura precedente il tempo di distruggere anche quella che seguirà mi sembra eccessivo.

Ha una grande fiducia in Doria...
Marco Doria lo ritengo una persona onesta e per bene, ho un rapporto franco con lui. Il Comune di Genova forse ha bisogno di essere supportato da chi è arrivato in regione da poco e vorrebbe esprimere qualche idea. Se si trova un accordo per cui la Fiera diventa una società pubblica in cui tutti gli enti hanno voce in capitolo, noi siamo disponibili. Se no la Fiera è in maggioranza del Comune, che è anche il maggior debitore; il Comune ha nominato i vecchi amministratori: chi rompe paga e i cocci poi se li porta a asa o li ripara se ci riesce. Penso sia ragionevole un accordo complessivo tra istituzioni per salvare la parte espositiva dalla Fiera, fonderla con Porto Antico e farne un elemento trainante dello sviluppo di Genova. C'è Euroflora, c'è il Salone Nautico, ci sono molte cose sul tavolo. 

La vera grande questione è la sanità. Al di là degli accordi con la Lombardia, è migliorata la situazione dei pazienti in Liguria?
Credo di sì, ma gran parte del lavoro deve essere ancora fatta. Abbiamo usato questi mesi per costruire insieme a tutti gli stakeholder un percorso di riforma. L'assessore Viale sta facendo un gran lavoro di ascolto sul territorio con tutti coloro che vivono in quel mondo. A luglio avremo una riforma organica della sanità regionale in Consiglio regionale, insieme al rinnovo dei principali vertici, quasi tutti in scadenza. Tranne qualche situazione in emergenza, come l'Asl di Savona.

Ma nel frattempo i numeri sono migliorati? Le fughe si sono fermate?

Sulle fughe sarà un ragionamento molto lungo. Le liste d'attesa si sono accorciate, soprattutto per l'Asl Genovese. Dal punto di vista dei costi abbiamo cominciato a ridurli grazie al Growth Act che accorpa nell'agenzia della sanità tutti gli appalti. 

Farete entrare i privati?
Certo, non è un segreto. Sugli immobili di Quarto, ad esempio c'è il gruppo francese Orpea, che potrebbe essere d'interesse per i pazienti psichici che non sono tutti assititi in Liguria. La sanità è un mondo da trattare con delicatezza. Purtroppo i tagli che sta facendo il governo impongono scelte dolorose, come gli accorpamenti. Cercheremo di farlo in modo organico aumentando il domiciliare, senza chiudere tutti i presidi indispensabili. Non voglio anticipare di più perché sarebbe scorretto rispetto al percorso d'ascolto che stiamo facendo. Ormai si tratta di mesi. Continueremo ad accorpare in Ars tutto ciò che riguarda la spesa della Regione. Cancellare un'Asl fa molta pubblicità, ma in realtà il tema è come strutturare una rete di presidi e reparti con eccellenze.

La giunta Federici alla Spezia ha perso quattro assessori in pochi giorni, una cosa mai vista.
Userei le parole che ha detto Renzi in un'altra occasione: "Game over". Una giunta che certamente non ha amministrato bene, francamente non ha saputo cogliere quegli elementi di sviluppo che si cominciano a cogliere nel Golfo: l'aumento delle crociere, le Cinque Terre, il porto della Spezia, più facile da gestire di quello di Genova ma comunque eccellente. La città non ha seguito tutto questo né per decoro né per rifiuti né per gestione delle municipalizzate né per modello di sviluppo. Del resto tutte le città liguri hanno bisogno di un reset. Noi dobbiamo inventarci un nuovo modello fondato su turismo e terziario

Anche la legge sulla casa è un modello di sviluppo, col nuovo rischio di cemento?
Il cemento non è un rischio, ma una realtà non certo imputabile a noi. Il Piano Casa serve a riqualificare e riordinare l'edilizia. Quelli che oggi criticano il Piano Casa sono gli stessi che hanno permesso scempi e costruzioni negli alvei. Bisogna avere almeno sulla coscienza una buona amministrazione, cosa che non è stata. Poi è vero che il Piano Casa premia con volumetrie in più i comportamenti virtuosi del cittadino. Avremmo voluto dare sgravi, ma non ci sono soldi in clima di spending review. Se togli una casa da un'area rossa dove metti a rischio la tua famiglia e i tuoi beni, io ti permetto di fare una stanza in più per tuo figlio. Non è uno scempio, ma un guadagno in qualità.

Cosa sta succedendo a Roma? Lì la spaccatura con la Lega Nord è evidente.
Mi sembra di essermi addormentato e aver perso una parte del film. Io ricordo che avevo chiesto a Giorgia Meloni di candidarsi, credo sarebbe stato un ottimo candidato per la città. Ora hanno richiamato Guido Bertolaso, che ha nicchiato per molto tempo e poi ha accettato. Non so dire cosa sia successo, pensavo che la partita fosse chiusa. Sento parlare di Bertolaso, sento parlare di una persona di buon senso. Non vedo perché il centrodestra debba implodere. Se c'è un problema sui programmi si trova un accordo.

Ma lei ha sentito la Meloni?
La sento molto spesso, anche poche ore fa. Io ritengo ancora tutto il ragionamento aperto, ma le cose cambiano di minuto in minuto. Io credo che i partiti di centrodestra sappiano non essere autolesionisti. Oggi un candidato c'è ed è in campo. Il Pd si prende sassate tutto il giorno, è inarrivabile. 

Il modello Liguria che lei rappresenta è ancora applicabile alla luce dei fatti romani? 
Il modello Liguria sarà certamente applicato a tutti i comuni in cui si voterà in Liguria, comprese Genova, La Spezia e Savona. Con Edoardo Rixi ne discutiamo tutti i giorni. Io credo che le forze del centrodestra abbiano già fatto un piccolo passo avanti verso quel grande schieramento che marcia unito e compatto verso l'obiettivo. 

Riuscirete a trovare un candidato per Genova. un problema storico della destra?

Sarà un ottimo candidato, sia a Savona che a Genova.

Saranno esponenti della società civile?
Io ho stima sia di politici sia di altri cittadini. Sono convinto che i candidati vincenti scendono in campo al massimo tre mesi prima delle elezioni. Il Pd? Io credo che, al di là dei problemi che ha a livello nazionale, con una spaccatura sempre più profonda, qua ha il problema di metabolizzare la sconfitta subita. Non è colpa di Cofferati, ma di un modello non più credibile. 

L'autorottamazione è difficile...

Riesce poco ai politici e agli uomini in generali. Ma seguire le vicende spezzine con gli scambi di responsabilità è grottesco più che comico

Lei si batterà fino alla morte per Biasotti come presidente del porto di Genova

Francamente mi auguro che nessuno debba morire Ho chiesto a Delrio, autore di una riforma per la verità un po' confusa come quella delle Province, di avere un'autorità portuale coerente col modello votato dagli elettori liguri. Chiediamo una persona che non sia un tecnico puro. Sandro Biasotti ha maturato un'esperienza in porto, sa di politica dei trasprti, ha la mentalità dell'imprenditore, è stimato anche dagli avversari politici. Potrebbe essere serenamente l'uomo giusto.

Ma serve ancora aspettare molto?

Non dipende da noi Io avevo chiesto da subito a Delrio una figura che potesse transitare poi a fare il presidente. Il Governo non ci ha seguito, ora dipende da quanto ci metterà. Ho trovato interlocutori ragionevoli anche al Governo, mi auguro che la vicenda si chiuda in fretta, me lo auguro per i liguri. D'altra parte che la sinistra continui a spacciare politici di media levatura come grandi tecnici quando si loro è inaccettabile. La doppia morale non l'accetto

Raffaella Paita dice che lei è sempre in tv a farsi i fatti suoi. 

Non so, volete chiedermi come sta il mio cane? La politica è comunicazione, spiegare ai cittadini cosa si fa, dove si vuole andare, dove stai portando la loro fiducia. Dopodiché, chiunque mi cerchi sa che sono in ufficio dalla mattina presto fino alle undici di sera. La nostra giunta ha lavorato in questi nove mesi quanto il centrosinistra ha lavorato in dieci anni.

Sente di più l'opposizione della Paita o della Salvatore?
In tutta franchezza non sento nessuna opposizione. Quella del Pd l'avrei sperata un po' più costruttiva, ma evidentemente dopo la sconfitta non hanno più saputo trovare il bandolo della matassa. L'opposizione grillina fa il suo mestiere, ma un giorno dovrebbe decidere di diventare grande.