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Con Montella blucerchiati mai in alto in classifica come con "l'uomo ragno"
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Alla ripresa del campionato la Sampdoria viaggerà alla volta di Firenze.

Una trasferta difficile, contro un avversario tosto che, però, nelle ultime due partite, ha lasciato punti con Frosinone e Verona e che, dunque, cercherà il riscatto. Ma i blucerchiati non possono fare beneficienza e, dunque, dovranno giocare con gli occhi della tigre per fermare la squadra del mancato tecnico sampdoriano Paulo Sousa.

Ma soprattutto il nome Fiorentina rievoca quella che fu la partita che cambiò la storia tecnica della Samp in questa tormentata stagione. La sconfitta interna contro i viola, un 2-0 senza troppe repliche, costò, infatti, la panchina a Walter Zenga.

Un tecnico mai amato dal pubblico, che obiettivamente non aveva dato un'impronta, un gioco alla squadra anche se i numeri restano, inequivocabilmente dalla sua parte. L'esonero di Zenga arrivò, infatti, con la Sampdoria al decimo posto in classifica: il punto più basso della sua gestione al pari di quella raggiunta dopo il ko di Frosinone. Vincenzo Montella non ha mai neppure lontanamente raggiunto quella posizione.

12mo dopo la sconfitta all'esordio di Udine, il punto più alto della gestione dell'aeroplanino è stata la 13ma posizione dopo la vittoria di Verona. La speranza in casa blucerchiata è, dunque, che il ritorno a Firenze, piazza dove Montella ha fatto benissimo ma dove la sua esperienza non si è conclusa nel migliore dei modi, possa essere da stimolo al tecnico per dare e far dare ai suoi quel qualcosa in più che serve per strappare punti su un campo storicamente ostico per la Samp.

Che ha bisogno di fare risultato ovunque, anche lontano da Marassi e anche contro avversari più forti.