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Dopo l'indagine per diffamazione a carico del tecnico del Genoa
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Quando fra gradinata e allenatore si finisce davanti a un magistrato, oltre tutto nel quadro della giustizia ordinaria, la situazione è compromessa. Non pare infatti più rimarginabile lo strappo tra la tifoseria del Genoa e Gian Piero Gasperini, querelato per diffamazione dal presidente dell'ACG. Le dichiarazioni su Davide Traverso, insieme con altri due capi della Nord, rese in sala stampa dopo la partita del 19 gennaio con il Palermo procurano al tecnico la qualifica di “indagato”, peraltro automatismo necessario. Ma ampliano all'inverosimile una frattura emotiva di cui da tempo si percepivano avvisaglie.

In uno scenario dove detto, non detto e indicibile si intrecciano, Gasperini paga soprattutto il malcontento della piazza per gli ultimi mercati “creativi” di Preziosi
che, dopo il fattaccio della licenza Uefa, aveva promesso di non cedere i migliori per riportare, stavolta a tutti gli effetti, la squadra in Europa.

Ritenuto “complice” del presidente in una strategia senza prospettive di crescita, il tecnico tra i migliori della storia rossoblù è di fatto un separato in casa. Segue la sorte del predecessore Bagnoli: reo di lesa maestà per aver accusato i sostenitori di nichilismo distruttivo dopo una gara andata male, sopportato “nonostante” il derby vinto subito dopo, il quarto posto e la semifinale Uefa, quindi sfrattato con apposito striscione alla prima occasione utile.

Eppure Gasperini anche quest'anno sta conducendo la squadra a una salvezza tutt'altro che scontata, inoltre potrebbe conquistare la supremazia cittadina per il secondo anno consecutivo. Sarebbe un altro primato storico. In Serie A, infatti, finora non è mai successo che il Genoa chiudesse davanti alla Sampdoria per due stagioni di fila.

Ma tutto questo improvvisamente è diventato nulla, agli occhi di una parte di pubblico – contro una frazione, non minuscola, che ritiene il mister il vero valore aggiunto del club – che addebita a “Gasperson” manchevolezze attinenti a un codice non scritto che regola i rapporti tra le componenti del mondo di una società di calcio. Difficile a questo punto, quasi impossibile che il futuro del tecnico sia rossoblù. Non è detto sia un bene. Nemmeno per lui.

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