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Per i blucerchiati cinque punti nelle ultime tre partite esterne
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Cinque punti nelle ultime tre trasferte. E potevano essere anche sette, almeno, se fosse girato tutto per il verso giusto a Empoli e Firenze.

La Sampdoria prova a rialzare la testa e togliersi di dosso le preoccupazioni e il pareggio contro la Fiorentina è, indubbiamente, un passo importante sulla strada della salvezza. Ora, però, ci sarà la gara delle gare, quella contro l’Udinese che ha fatto secco il Napoli spegnendone i sogni scudetto: inutile dire che la vittoria è fondamentale perché, se è vero che Frosinone, Palermo e anche Carpi si sono piantate o quasi, cinque punti restano un margine di sicurezza ancora limitato.

La Sampdoria ha ballato troppo a lungo sull’orlo del baratro, qualcuno (non certo i tifosi) non lo ha capito o ha fatto finta di non capire e adesso che la febbre si è almeno abbassata, bisogna prendere gli antibiotici (ergo i punti) per toglierla del tutto.

Dal Franchi, però, è uscita una Sampdoria rinfrancata nel morale anche se, caratterialmente, i blucerchiati non saranno mai dei “cuor di leone”.

Però Montella (che sui cambi non è stato impeccabile, ad esempio poteva tenere in campo un gasato Alvarez e togliere l’impacciato e alla fine dannoso Correa) ha trovato la quadra e soprattutto ha affidato le chiavi della squadra in mano a due giocatori: Lorenzo De Silvestri, a Firenze anche con la fascia di capitano, e Fabio Quagliarella sono i veri trascinatori di una Samp che, comunque, non si è tolta di dosso i limiti strutturali nati con una campagna acquisti sbagliata. Il gol di Ilicic, in questo senso, è stato emblematico.

Questa però sarà una settimana fondamentale per Vincenzo Montella: il tecnico dovrà essere bravo a lavorare con la squadra per evitare un approccio alla gara contro l’Udinese come quello visto contro il Chievo. Sarebbe un delitto inconcepibile, inammissibile e pericoloso.