La bufera del latte genovese ha indotto Parmalat a precisare la propria posizione attraverso una nota sulla propria pagina Facebook: "Latte Oro ribadisce con forza lo storico legame con la città di Genova e l’impegno assoluto a garantire la massima qualità e la provenienza 100% di latte fresco Italiano da allevamenti selezionati".
Parmalat, controllata del gruppo Lactalis e proprietaria del marchio "Latte Oro", non ha rinnovato il contratto con la Cooperativa Valpolcevera che riunisce sessanta allevatori dell'entroterra genovese. La trattativa è fallita perché ai produttori era stata proposta una cifra di acquisto inferiore al costo di produzione. Ma il colosso dei latticini prosegue e, anzi, individua negli "attacchi mediatici" i responsabili della crisi del latte genovese.
"Da molto tempo l’azienda ha avviato una serie di iniziative in favore dei consumatori, dei cittadini e del territorio di Genova, di cui da sempre Latte Oro è una espressione riconosciuta. Le polemiche mediatiche ed i continui attacchi infondati non hanno fatto altro che penalizzare ulteriormente i consumi di latte fresco in un mercato già in forte difficoltà", recita il post.
Ancora: "Latte Oro, nonostante il calo dei consumi ha continuato negli ultimi anni a ritirare anche il latte locale – ad esempio – dalla Cooperativa Valpolcevera pagandolo al prezzo di mercato. Vista la situazione attuale di crisi dei consumi, e la scadenza degli accordi contrattuali con alcuni conferenti di latte, l’azienda è in questi giorni impegnata in una discussione con i produttori locali riguardante la quantità di latte necessaria alla produzione".
Discussione che, evidentemente, ha avuto esito negativo. "L’azienda conferma il massimo impegno a sostegno dei consumi e degli investimenti locali anche attraverso il lavoro quotidiano degli oltre cento genovesi che operano sul territorio", conclude la nota. Ma intanto la campagna per il boicottaggio prosegue. Anche nei commenti sulla pagina di Parmalat.
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Caso latte, Parmalat su Facebook: "Attacchi infondati che penalizzano i consumi"
Ma prosegue la campagna per il boicottaggio
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