
Ieri prima con una intervista, poi con un intervento pomeridiano, il neo presidente dell'Anm Piercamillo Davigo ha schierato la sua Associazione contro la politica in generale, e più in particolare contro il Pd e il governo. L'iniziativa ha suscitato alcune riserve tra gli stessi magistrati, una presa di distanza dal vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, mentre nel Pd è stata vissuta come una "provocazione" a cui non rispondere, una sintesi fatta anche da molti renziani che così' traducono il pensiero del leader del partito e premier Matteo Renzi. E ciò mentre la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, ha messo in discussione il ruolo di Davigo come magistrato giudicante in Cassazione.
Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore capo di Milano, ex membro del Csm, per anni all'Associazione nazionale magistrati, dopo le dichiarazioni del presidente dell'Anm, è intervenuto nella polemica: '"Non esiste una magistratura buona contro un'Italia di cattivi, vederla così è in linea di principio sbagliato, e inoltre si scontra con la realtà".
Dal canto suo Raffaele Cantone, presidente dell'autorità nazionale Anticorruzione, afferma: "Mani Pulite ha fallito perché le manette da sole non bastano. La fiaba della magistratura tutta buona e della politica tutta cattiva è falsa"
Ieri il vicepresidente del Csm Legnini ha risposto a Davigo commentrando che affermazioni come quelle rischiano di apre un conflitto tra toghe e politica
IL COMMENTO
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