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Il timore si sarebbe concretizzato dopo gli accertamenti conseguenti al sequestro della condotta, su cui stanno operando i periti incaricati dalla Procura di Genova. Dal tubo sul rio Pianego, a Fegino, si sono riversati circa 55 mila litri di petrolio, secondo le stime effettuate dall'azienda. "In prospettiva - ha detto Cozzi - c'è la restituzione di un bene messo in sicurezza il prima possibile sia nell'interesse della popolazione che dell'azienda".
Cozzi ha effettuato domenica un altro sopralluogo in zona: "È stato fatto un grosso lavoro, le acque sono pressoché pulite, non c'erano chiazze di petrolio e comunque il danno ambientale sarà valutato in seguito". Alla successiva riunione in Procura hanno partecipato Alfonso Bellini, l'ingegner Sandro Osvaldella e i magistrati che si occupano dell'indagine. È stato redatto un cronoprogramma per le indagini e sono state attribuite le deleghe a Capitaneria di Porto, Carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), polizia municipale sezione ambiente e Arpal, ciascuno per la propria competenza.
IL COMMENTO
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