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La giunta chiederà al governo Renzi di modificare il testo
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Passata quasi all'unanimità la mozione contro la direttiva sul decreto ipoteche. L'unico partito contrario alla mozione è stato il Pd. La direttiva europea era stata recepita con decreto legislativo dal Governo Renzi, e prevedeva che una banca potesse entrare in possesso di un’abitazione e metterla in vendita qualora il proprietario non pagasse diciotto rate del mutuo, anche non consecutive, in ritardo.

La mozione, approvata da tutte le forze politiche (tranne appunto il Pd) prevede che la Giunta intervenga presso il Governo per far modificare il decreto legislativo, prevedendo che al suo interno venga inserito "il diritto del proprietario a sospendere il mutuo per 36 mesi in caso di difficoltà economiche". Un tempo ritenuto congruo affinché "il proprietario moroso possa provvedere in prima persona alla vendita dell’immobile, l’obbligo di utilizzare le stime OMI dell’Agenzia delle Entrate per le perizie sull’immobile, e l’esclusione degli immobili d’impresa dalle nuove norme".

Gianni Pastorino, di Rete a Sinistra, ha parlato del decreto definendolo come “una mossa furba del Governo, che con la scusa di doversi allineare alle normative europee da il via libera all’ennesimo regalo alle banche, incidendo negativamente sui cittadini italiani e sulle aziende in crisi”.

“Siamo assolutamente contrari a un provvedimento che, se ottenesse l’ok dalle Camere, si trasformerebbe in un autentico regalo alle banche ad assoluto discapito di migliaia di famiglie italiane, che oggi si trovano in carenza di liquidità e quindi si trovano in difficoltà per onorare il mutuo acceso per l’acquisto della propria prima casa”, ha confermato Matteo Rosso di Fratelli d'Italia. Una mozione che ha unito destra e sinistra. Tutti, tranne il Pd.