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Via dalle S.p.a. e niente proroghe
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Il nuovo parere di ieri conferma la posizione di straordinaria importanza del Consiglio di Stato. Da una parte, infatti, la politica subisce forzature da varie lobby che difendono rendite di posizione, il Mit subisce le storture della Conferenza delle Regioni che, senza guardare agli interessi del Paese, ma a quelli elettorali delle prossime amministrative, obbliga il Mit ad un inserimento inopportuno che prevede le proroghe fino a 3 anni prima di accorpare le Autorità' come nel caso Genova Savona.

Dall'altra parte il Consiglio di Stato rimette le cose a posto e segnala proprio tutti quegli errori e storture, che erano noti a chi Sa leggere e vuole il bene dei cittadini, dei territori e del Paese e non dei lobbisti privati o politici.

Ricordiamo a tutti che stiamo parlando di aree demaniali che sono di tutti noi, non di chi le ha in concessione e che vorrebbe vederle confermate per decine di anni, di fatto finte privatizzazioni. Già il parere degli scorsi giorni del Cds sul regolamento di attuazione della 84/94 ha chiarito che le concessioni devono essere messe a gara secondo procedure che non consentano discrezionalità delle Autorità Portuali. E rimanda alle norme europee che sono altrettanto chiare e difendono gli interessi generali sapendo che solo così si aprono i mercati.

Analizziamo i vari punti che sono compresi nel nuovo parere del Cds: preliminarmente va chiarito che chi dice che il parere non sia vincolante dice una cosa inesatta. Il parere infatti, qualora il Ministero non intenda seguirlo, deve illustrare in modo approfondito le motivazioni per le quali ritiene di non riuscire ad ottemperare a quanto osservato.

Il primo punto che si osserva è che il Consiglio di Stato boccia le S.p.A perché ritiene che il ruolo debba essere di "governance pubblica" e non di un soggetto economico. Da questo punto derivano molte conseguenze determinanti nelle attuali Autorità anche di Genova, Savona e Spezia. Si legge quindi più avanti che le Autorità' non devono avere partecipazioni.

Questo stronca ad esempio l'operazione, che già contestai in passato, delle acquisizioni da parte della Autorità Portuale di Savona del Vio degli Orsero. Ora Savona dovrà vendere e si vedrà se ricaverà più o meno di quanto ha pagato quelle aree.

Ma anche su La Spezia ci saranno forti conseguenze perché appare evidente come la società di gestione delle crociere di proprietà 100% dell'Autorita Portuale voluta da Forcieri dovrà essere venduta, come minimo la maggioranza, ma ritengo che dovrà' cedere tutte le azioni viste le osservazioni del Cds.

Genova oggettivamente è quella messa meglio: è noto infatti che l'Autorita Portuale non sottoscrisse gli aumenti di capitale della Fiera di cui ora ha meno dell'1%. È altrettanto noto come abbia sempre cercato di portare a gara l'aeroporto di Genova tema che ritengo essenziale per il rilancio di Genova. Altre partecipazioni di cui si dovrà liberare saranno quelle della Porto Antico e si dovrà capire chi potrà entrare al suo posto, forse la Regione Liguria e infine dovrà uscire dalle Stazioni Marittime S.p.A dove ha comunque una partecipazione di minoranza forse non facile da vendere visto che la maggioranza è nelle mani dei privati.

Il Cds poi critica pesantemente il documento che il Mit ha dovuto subire dalla Conferenza Stato Regioni. Si deve dare atto al Ministro Del Rio di essere sempre stato saggiamente contrario a qualsiasi proroga degli accorpamenti, ma sono state le Regioni ed alcune in particolare che hanno appuntamenti elettorali ha sostenere che si debba poter prorogare sino a tre anni l'accorpamento ad esempio tra Genova e Savona. Così si ingessa per tre anni ancora lo sviluppo del sistema portuale ligure e si legittima addirittura l'operato di una autorità, quella di Savona, che invece ha usato procedure di proroga inopportune, con pubblicazioni veloci e non su Gazzetta europea e operato come un soggetto economico, quello che i due pareri del Consiglio di Stato proprio condannano.

Tra le righe del parere si legge anche che i nuovi Presidenti devono essere tecnici, figure di carattere più manageriale che politici. E sempre dal parere si evince come debba essere rafforzato il ruolo del "Tavolo del coordinamento centrale" che verrà composto da un rappresentante del Mit e dai presidenti delle Autorità Portuali. Questo tavolo dovrà' esercitare una vigilanza sulle concessioni, sui piani regolatori portuali, dovrà finalmente coordinare una programmazione nazionale e mi auguro anche creare una uniformità' delle concessioni nelle varie Autorità del Paese.

Queste sono le principali osservazioni del Consiglio di Stato. Il documento ora andrà alle Commissioni di Camera e Senato di cui faccio parte. Spero che in tempi brevi venga incardinato e approvato, anche se le imminenti elezioni amministrative stanno rallentando molto i lavori parlamentari e avverto ogni giorno quanto la testa dei politici di professione sia impegnata non sui problemi da affrontare nell'interesse dei cittadini, ma solo sul futuro politico dei loro partiti e loro personali. Per fortuna non faccio parte di questa schiera e non partecipo ad alcuna campagna elettorale.

*sen. Maurizio Rossi, componente della Commissione Trasporti e Infrastrutture del Senato