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Il 20 maggio Coordinamento nazionale del Gruppo Colussi a Perugia
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Il futuro dell'Agnesi di Imperia passa da due nuovi incontri. Il primo è quello del 20 maggio a Perugia, dove si terrà il coordinamento nazionale del Gruppo Colussi con la presenza delle Rsu dei vari stabilimenti. Si tratterà del consueto incontro annuale, durante il quale l'azienda fornisce alle rappresentanze sindacali i dati relativi alla situazione economica delle diverse realtà del Gruppo. Non si entrerà dunque nello specifico della crisi dell'Agnesi di Imperia.

Per avere risposte più dettagliate sullo stabilimento di Via Schiva si dovrà attendere, con tutta probabilità, la metà del mese di giugno, quando si terrà a Imperia un incontro ad hoc tra lavoratori e direzione aziendale. In quell'occasione si riaffronterà tutta la questione dello stabilimento imperiese e i sindacati torneranno a chiedere la presentazione di un piano industriale dettagliato.

Ma con quale spirito i sindacati si avvicinano a questi incontri?
"Noi per adesso non abbiamo intenzione di organizzare iniziative di protesta", dichiara a Primocanale Gianni Trebini, segretario provinciale Flai Cgil Imperia, che però non chiude la porta a possibili atti di protesta nelle prossime settimane. "Prossimamente faremo un'assemblea con i lavoratori e decideremo. Se nel coordinamento nazionale verrà fuori qualche cosa sulla questione di Imperia potremmo anche decidere qualche iniziativa. Che sia sciopero o volantinaggio, questo lo decideremo insieme ai lavoratori. Adesso c'è una situazione di attesa. Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà".

Si vive dunque in una situazione di stallo, che dura ormai dallo scorso 12 febbraio. Quel giorno - al termine di un vertice tra azienda, sindacati e Confindustria - era stato ufficializzato il destino dello storico stabilimento di Via Schiva: produzione della pasta fino al 31 dicembre 2016, poi cassa integrazione straordinaria, a cui farà seguito il trasferimento della produzione a Fossano. Poi tante parole sui piani futuri - dalla produzione di pasta fresca all'istituzione di un museo della pasta - ma per il momento l'unica certezza è che il futuro di 130 dipendenti resta a rischio.