
Spulciando tra i nomi presenti nell'elenco si può notare la presenza di molte proprietà appartenenti a grandi gruppi, soprattutto a Carige e a Enel. Ma non mancano anche altre realtà economiche di primo piano come Iren ed Erg. E poi Ubi Leasing, Unicredit Leasing e Mediocredito italiano. Infine compaiono anche proprietà appartenenti a Ansaldo Energia e Ilva.
Insomma, l'elenco degli espropriati è pieno di grandi player dell'economia genovese. Molti di loro - dopo la presentazione del progetto definitivo della Gronda, che ingloba le modifiche richieste dalla Conferenza dei servizi e che è stato presentato lo scorso 26 aprile - hanno già trovato un accordo sugli indennizzi.
C'è però una domanda alla quale andrebbe data una risposta: il riavvio delle procedure verso la realizzazione della Gronda, tanto che- come anticipato da Primocanale.it - il 26 maggio ci sarà la prima riunione per l'esame della Valutazione di Impatto ambientale, si basa su tutto l'iter precedente oppure su qualche elemento di novità? E questo elemento di novità è costituito dal fatto che Autostrade per l'Italia avrebbe chiesto una proroga di 7 anni alla sua concessione che scade nel 2038?
Questo argomento è stato tirato fuori in Commissione Infrstrutture e Trasporti, prima dal senatore Stefano Esposito (Pd) e successivamente dal senatore ligurie Maurizio Rossi (Liguria Civica) che ha presentato una interrogazione proprio per capire come stanno le cose. La questione non è secondaria: per costruire la Gronda, Autostrade ha già ottenuto aumenti ai pedaggi in tutta Italia. Se ora davvero chiede una proroga per costruire la stessa opera, vuol dire che il denaro rastrellato con quei rincari è stato dirottato dalla Gronda verso un'altra opera. Il minimo che si possa pretendere è di sapere di quale opera si tratti.
Ma a questo punto sorge un altro dubbio: se per realizzare la Gronda, Autostrade vuole 7 anni id proroga alla concessione attuale, ciò vorrebbe dire che senza proroga la Gronda non si fa. Allora l'accelerazione di Questi giorni, sempre benvenuta per chi da anni sostiene la necessità dell'opera, potrebbe risultare una forzatura per spingere il governo a rilasciare la proroga. Ma se questa non ci sarà, tutto potrebbe rivelarsi una grande presa in giro.
IL COMMENTO
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