cronaca

Chiuso il centro d'accoglienza, ma ci sono ancora 200 persone
1 minuto e 37 secondi di lettura
"È evidente e sotto gli occhi di tutti che l’emergenza migranti a Ventimiglia non è stata risolta dalla passerella di Alfano lo scorso 7 maggio e che la decisione di chiudere il centro di prima accoglienza gestito dalla Croce Rossa ha reso le cose ancora più difficili, visto che il risultato è che ora i migranti sono costretti a dormire in luoghi di fortuna, come lungo la riva del torrente Roya”. Duro il commento di Stefano Quaranta, deputato di Sinistra italiana, che la settimana scorsa si è recato a Ventimiglia per fare un sopralluogo e per incontrare associazioni e cittadini che da oltre un anno sono impegnati nell'aiutare i migranti in difficoltà.

“Il centro di prima accoglienza è stato chiuso il 10 maggio dando ampie rassicurazioni che l’emergenza era finita – racconta Quaranta – eppure ad oggi le presenze restano costanti, i dati sulla distribuzione dei pasti effettuata da Croce Rossa e Caritas lo dicono chiaramente: la media è di 200 pasti a pranzo e altrettanti a cena. Ad oggi nessuna misura alternativa è stata messa in atto e il sistema dei centri Sprar non è ancora operativo e in grado di fronteggiare l’emergenza”.

“Mi chiedo quanto ha speso la collettività per le operazioni di trasferimento dei migranti operate della prefettura di Imperia su impulso del Ministro. Vorrei ancora sapere se il Ministro ha a disposizione numeri precisi, stime per i prossimi mesi e un quadro completo e dettagliato di quanto è stato fatto finora".

La preoccupazione di Quaranta è che "il Ministro navighi e vista, e che la sua passerella elettorale sia stata l’ennesima beffa per cittadini e migranti. I dati, ad oggi, ci dicono che solo in Libia ci sono oltre 150 mila migranti in attesa di partire, la gravità della situazione impone risposte adeguate, che Alfano ancora una volta ha dimostrato di non avere”.