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Il presidente del consiglio indagato per un presunto ricatto
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Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Bruzzone, ha incontrato i capigruppo per fare chiarezza sulla nuova inchiesta che lo riguarda, in cui è accusato di avere riccatato la moglie di un magistrato per ottenere favori nell'ambito dello scandalo 'spese pazze' che già lo vedeva indagato. Una relazione che, però, non ha convinto molti. Tra i più guardinghi ci sono i pentastellati.

"Doveva essere il giorno del chiarimento di Bruzzone. Invece usciamo dall’Ufficio di Presidenza di stamattina con più dubbi
di quando siamo entrati. Al di là degli aspetti strettamente penali, che spetta alla magistratura valutare, a livello politico ci sono tanti, troppi, aspetti poco chiari, per non dire nebulosi, nella relazione del Presidente del Consiglio regionale", scrivono i Cinque Stelle in regione.

"Come già abbiamo chiesto, e a maggior ragione oggi, riteniamo doveroso che Bruzzone riferisca nell’Aula del Consiglio regionale sia sulla riorganizzazione dell’ufficio di Gabinetto da lui citata, sia, soprattutto, sul cursus della nomina della funzionaria", continua il Movimento Cinque Stelle.

"Il Presidente del Consiglio chiarisca al più presto la sua condotta politica, in modo da spazzare via dubbi e sospetti, e lo faccia di fronte ai cittadini che rappresenta, in virtù anche dell’importante carica istituzionale che ricopre", concludono.

Insoddisfatto anche Gianni Pastorino (Rete a Sinistra): "I chiarimenti forniti dal presidente sono stati di carattere prettamente amministrativo e organizzativo. Le opposizioni, invece, avrebbero preferito ottenere risposta alle domande che i cittadini liguri si stanno ponendo in questi giorni. Bruzzone ha preferito soprassedere, dichiarandosi 'sereno' in relazione alle indagini della magistratura. Rete a Sinistra si unisce alle altre opposizioni che "ritengono opportuno che il Presidente Bruzzone riferisca nel merito nella sede più idonea, ossia il Consiglio Regionale".

Anche il Pd vuole vederci più chiaro: "Bruzzone ha motivato le sue scelte con ragioni prettamente organizzative. La motivazione fornita in merito al processo riorganizzativo è stata confusa e poco approfondita. E proprio per questo abbiamo chiesto una relazione scritta sull'argomento e il verbale della seduta dei capigruppo di oggi. È evidente che essendo in corso un’indagine non spetta a noi giudicare il merito dei fatti per il pieno rispetto del ruolo dei magistrati. Tuttavia dal punto di vista politico abbiamo il dovere di approfondire le scelte organizzative dell'ente e i fatti emersi, pertanto, chiediamo che il Presidente Bruzzone ne riferisca nell’aula del Consiglio regionale".

Bruzzone è già stato interrogato lunedì dal sostituto procuratore Massimo Terrile per rispondere dell'accusa fatta da una funzionaria della Regione, Afra Serini, moglie di un pm della direzione distrettuale antimafia, Alberto Lari. Secondo l'accusa, Bruzzone avrebbe fatto pressioni sulla funzionaria attraverso una segretaria chiedendole di interessarsi alla inchiesta sulle spese pazze del Consiglio della Liguria in cui è indagato e facendole intendere, secondo l'accusa, che a questo sarebbe stato legato l'eventuale rinnovo dell'incarico di capo di gabinetto.

Secondo Bruzzone, il mancato rinnovo dell'incarico al capo di gabinetto è stato deciso per consentire un risparmio di circa 110.000 euro l'anno, come ha spiegato durante la relazione ai capigruppo. Nel corso della conferenza, riferisce Bruzzone, alcuni capigruppo hanno posto domande di merito relativamente ai fatti su cui è impegnata la Procura della Repubblica di Genova, ma il presidente ha manifestato "l'inopportunità di trattare questi argomenti in quella sede per rispettare sia il lavoro della magistratura sia il ruolo del Consiglio regionale".