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De Ferrari (M5s): "Rfi comanda e il Comune esegue, è ora di invertire la logica"
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Il materiale di risulta sarà ridotto a 65 mila metri cubi, e Arpal non esclude di pubblicare online i dati del monitoraggio, coinvolgendo anche i Municipi nelle attività dell'osservatorio. È quanto emerso da una riunione della Commissione ambiente in Regione Liguria sulla questione smarino al Campasso, alle spalle del quartiere genovese di Sampierdarena, dove da mesi staziona vicino alle case una montagna di detriti potenzialmente pericolosi. 

"Il gruppo Pd continuerà a chiedere i dati non solo del trattamento dello smarino e del frantoio, ma anche dello smaltimento delle pietre verdi presenti nel secondo cantiere, quello di Rfi. Questo materiale verrà trattato come rifiuto speciale, visto che, pur non presentando rischi per la salute secondo le norme in materia, contiene amianto", riferisce Pippo Rossetti, consigliere Pd presente in commissione.

Più cauto invece Marco De Ferrari del M5s:
“Si individui al più presto un sito idoneo alla triturazione dei detriti e quelli già esistenti vengano gestiti nella massima sicurezza e nel rispetto della salute dei cittadini. “Da troppo tempo Rfi impone le proprie scelte e l’amministrazione comunale esegue. È ora di rovesciare questa logica. Ben venga l’osservatorio per il controllo sul cantiere del Campasso, partito, però, troppo tardi, solo quando le polveri sottili sono state sollevate anche mediaticamente”.

Il portavoce pentastellato, poi, esprime grande preoccupazione anche per il progetto del nodo ferroviario di Sampierdarena:
"Un piano devastante da 80 milioni di euro che avrebbe un impatto sul territorio almeno dieci volte più grande rispetto al cantiere del Campasso”.