Rischia l'accompagnamento coatto l'ex presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, chiamato come testimone della difesa nel processo sulle spese pazze sostenute da alcuni ex consiglieri dell'Italia dei Valori. Burlando avrebbe dovuto testimoniare oggi ma non si è presentato in aula e non ha prodotto alcuna giustificazione. E' stato riconvocato per il 14 luglio. "Sono pronto a chiedere l'accompagnamento coatto", ha detto l'avvocato Andrea Vernazza, che assiste l'ex vice presidente del Consiglio regionale Nicolò Scialfa.
"E' stato un disguido, chiedo scusa", si è poi giustificato. L'ex governatore ha telefonato allo studio del legale spiegando che non c'era alcuna volontà di non essere presente. Burlando, che non si trova a Genova, ha detto di aver saputo della raccomandata che lo convocava per oggi "questa mattina alle 12, dalla persona incaricata di ritirargli la posta. L'udienza cominciava alle 9. "Mi ha fatto sapere che sarebbe venuto anche domani, ma non è possibile perché sono già citati altri testi", ha detto l'avvocato Vernazza che domani in aula spiegherà "il motivo dell'assenza accidentale" di Burlando. "Mi hanno detto che ci sarà una nuova udienza il 14 di luglio, in quella occasione ci sarò", ha detto Burlando.
Nel processo sono imputati anche l'ex consigliera Marilyn Fusco, il marito e ex deputato, Giovanni Paladini e l'ex tesoriere Giorgio De Lucchini. Le accuse sono peculato e falso: i consiglieri si sarebbero fatti rimborsare vini, viaggi, libri, slip, pranzi, cibo per gatti, nel periodo tra il 2010 e il 2012 per un ammontare di circa 130 mila euro. Sono stati già condannati con rito abbreviato gli ex Idv Maruska Piredda (2 anni e 8 mesi) e Stefano Quaini (2 anni e 4).
All'udienza di oggi sono stati sentiti alcuni ex esponenti del partito di Di Pietro come Fancesco De Simone, che fece parte del comitato di presidenza deputato a controllare le spese dei consiglieri. "Quando in consiglio c'era Fulvio Cerofolini (ex sindaco di Genova, partigiano, ed ex presidente del consiglio regionale) c'era un grande rigore nel rimborsare le spese dei consiglieri. Diceva di essere parchi e che non potevano essere rifuse le spese effettuate fuori dalla Liguria. Poi ci fu un corso diverso". Rigore e maglie strette confermate anche da un funzionario regionale, Giorgio Traverso, che negli anni 90 faceva parte della commissione tecnica regionale preposta a controllare le spese.
"Mi ricordo che a volte eravamo in imbarazzo per certe spese che non passavano il vaglio: ricordo per esempio la voce mazzi di fiori per una giornalista o, ancora, orsacchiotti di peluche". Per quanto riguarda il filone spese pazze, sempre negli anni anni 2010-2012, la settimana scorsa è iniziato il processo ad alcuni ex consiglieri e politici ancora in Consiglio regionale come l'attuale presidente del Consiglio Francesco Bruzzone (Lega), l'assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi (Lega) e il consigliere Matteo Rosso (FdI).
"E' stato un disguido, chiedo scusa", si è poi giustificato. L'ex governatore ha telefonato allo studio del legale spiegando che non c'era alcuna volontà di non essere presente. Burlando, che non si trova a Genova, ha detto di aver saputo della raccomandata che lo convocava per oggi "questa mattina alle 12, dalla persona incaricata di ritirargli la posta. L'udienza cominciava alle 9. "Mi ha fatto sapere che sarebbe venuto anche domani, ma non è possibile perché sono già citati altri testi", ha detto l'avvocato Vernazza che domani in aula spiegherà "il motivo dell'assenza accidentale" di Burlando. "Mi hanno detto che ci sarà una nuova udienza il 14 di luglio, in quella occasione ci sarò", ha detto Burlando.
Nel processo sono imputati anche l'ex consigliera Marilyn Fusco, il marito e ex deputato, Giovanni Paladini e l'ex tesoriere Giorgio De Lucchini. Le accuse sono peculato e falso: i consiglieri si sarebbero fatti rimborsare vini, viaggi, libri, slip, pranzi, cibo per gatti, nel periodo tra il 2010 e il 2012 per un ammontare di circa 130 mila euro. Sono stati già condannati con rito abbreviato gli ex Idv Maruska Piredda (2 anni e 8 mesi) e Stefano Quaini (2 anni e 4).
All'udienza di oggi sono stati sentiti alcuni ex esponenti del partito di Di Pietro come Fancesco De Simone, che fece parte del comitato di presidenza deputato a controllare le spese dei consiglieri. "Quando in consiglio c'era Fulvio Cerofolini (ex sindaco di Genova, partigiano, ed ex presidente del consiglio regionale) c'era un grande rigore nel rimborsare le spese dei consiglieri. Diceva di essere parchi e che non potevano essere rifuse le spese effettuate fuori dalla Liguria. Poi ci fu un corso diverso". Rigore e maglie strette confermate anche da un funzionario regionale, Giorgio Traverso, che negli anni 90 faceva parte della commissione tecnica regionale preposta a controllare le spese.
"Mi ricordo che a volte eravamo in imbarazzo per certe spese che non passavano il vaglio: ricordo per esempio la voce mazzi di fiori per una giornalista o, ancora, orsacchiotti di peluche". Per quanto riguarda il filone spese pazze, sempre negli anni anni 2010-2012, la settimana scorsa è iniziato il processo ad alcuni ex consiglieri e politici ancora in Consiglio regionale come l'attuale presidente del Consiglio Francesco Bruzzone (Lega), l'assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi (Lega) e il consigliere Matteo Rosso (FdI).
IL COMMENTO
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