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Incontri, laboratori, grandi eventi per tutti: ecco i piatti forti del programma
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C'è l'Iit in piazza con il suo robot umanoide che darà una mano alla Protezione Civile. Ci sono protagonisti di primo piano come Philippe Daverio e Andrea Camilleri. E poi gli incontri al Ducale, al Palazzo della Borsa e al Carlo Felice, decine di laboratori in Piazza Matteotti e confronti sui grandi temi d'attualità. Lo dice il nome stesso: UniverCity, un gioco di parole per comunicare che l'università si apre alla città con un ricco programma di eventi che tira fuori la cultura dalle aule e la porta nei luoghi dei genovesi.

Fisica, chimica, arte, matematica e scienza. Un “pranzo con mille portate, difficile dire quale sia il piatto forte”, commenta il rettore Paolo Comanducci. Il calendario si snoda lungo tutto il weekend e tocca anche altri luoghi della cultura, come l'Accademia Ligustica e il Conservatorio Niccolò Paganini. Gran finale nel cortile di Palazzo Ducale, domenica alle 22, con le opere per pianoforte di Tchaikovsky e Chopin. Alcuni eventi si intrecciano con il contemporaneo Festival internazionale di Poesia in corso a Palazzo Ducale.

L'idea è proprio quella di creare una nuova simbiosi, quella tra ateneo e città, con un intento anzitutto divulgativo. “UniverCity vuol essere una grande vetrina di tutto ciò che in università si fa e che deve essere diffuso all'esterno e compreso dai cittadini. Il progresso è così veloce che la gente rischia di rimanere staccata da quello che è la scienza oggi”, avverte il rettore Paolo Comanducci

Al di là della cultura in sé, si getta uno sguardo al futuro.Si spera in una grande risposta dei genovesi e non solo. Questa città può fare un percorso per diventare turistica e culturale, deve attrarre da fuori turisti e potenziali studenti. Io credo in questa sfida. È lo spirito di fare rete che condividiamo e che fa essere UniverCity uno dei progetti più all'avanguardia in Italia. Si tratta di un numero zero che abbiamo sostenuto e che dobbiamo far crescere tutti insieme”, commenta l'assessore regionale Ilaria Cavo intervenuta all'inaugurazione in Sala Trasparenza. “Finalmente si sta entrando nell'ordine di idee che cultura vuol dire produttività, imprese, fatturati, turismo e benessere. Fino a qualche anno fa si diceva con tristezza che con la cultura non si mangia. Allora provate senza”, chiosa Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio.

Tra gli appuntamenti di grande rilievo, la consegna della laurea honoris causa ad Andrea Camilleri. A ritirarla è la figlia Andreina. Il legame del grande scrittore siciliano con Genova è noto e ben testimoniato dal suo amore per Boccadasse, che non a caso è il luogo di provenienza di Livia, la compagna di Montalbano. Philippe Daverio parla al Palazzo della Borsa dell'identità culturale di Genova letta attraverso il suo tessuto urbanistico. Altro evento di sicuro richiamo domenica alle 19 al Ducale col meteorologo Luca Mercalli che parla di cambiamenti climatici.

L'università si apre alla città, dunque, ma anche viceversa. Il sindaco Doria ricorda che “l'ateneo contribuisce già in diversi modi alla vita cittadina, ad esempio riqualificando spazi urbani e richiamando studenti da fuori, ma è anche un centro di saperi da condividere con la cittadinanza”. Mentre Simone Leoncini, presidente del Municipio Centro Est, parla di Genova come “città universitaria che deve riscoprire la propria vocazione culturale”. Una scommessa da giocare non solo a parole, vista la lenta moria delle vecchie industrie e il declino di aziende anche tecnologiche come Ericsson. Ci si consola però con Walkman, il robot umanoide dell'Iit che si fa ammirare da grandi e piccini in piazza De Ferrari. In quell'elettronica da fantascienza c'è tanto di genovese.