
Dentro ci saranno quasi certamente la cessione, almeno parziale, del portafoglio delle sofferenze, che resta uno dei nodi cruciali, la riduzione dei costi, la riorganizzazione con un occhio all'informatica, e il recupero della redditività, per riportare Carige ad un equilibrio gestionale.
Per il resto si sa che la Bce, con cui è aperto un continuo confronto, ha inviato una lettera subito dopo la presentazione delle linee guida, in cui secondo le indiscrezioni, avrebbe "suggerito" un nuovo aumento di capitale e aggregazioni. Ma il cda di Carige riunito la settimana scorsa proprio per dare una risposta, sembra avere in mente un progetto che punta sul rafforzamento della banca seguendo altre strade.
Nelle linee guida non c'era alcun riferimento alle due ipotesi, non piace soprattutto l'aumento di capitale, che sarebbe il terzo nel giro di poco tempo. Di aggregazioni potrebbe essere invece possibile parlare, ma non ora, bensì dopo il rafforzamento di Carige. Finora tutto è rimasto ufficialmente top secret, fino a domani, quando si conosceranno le strategie e le azioni individuate dal nuovo board, insediatosi all'inizio di aprile, con Giuseppe Tesauro presidente e Guido Bastianini amministratore delegato, per rilanciare la banca.
IL COMMENTO
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