Si chiude ufficialmente il ciclo amministrativo del consiglio comunale di Genova iniziato il 5 luglio 2022. A fine maggio sono previste le nuove elezioni che andranno a rinnovare la carica del sindaco e del consiglio stesso. In questi tre anni di attività sono state portare avanti 207 mozioni, 270 interpellanze e 1002 articoli 54.
A presiedere il consiglio comunale in questi tre anni è stato Carmelo Cassibba: "Il bilancio è più che positivo - ha commentato Cassibba - e stata un’esperienza bellissima ricca di soddisfazioni. Abbiamo affrontato sfide importanti, ma sempre con spirito costruttivo e con l'obiettivo comune di rappresentare al meglio i cittadini. Ci sono stati momenti difficili e di tensione, certo, a volte è mancata la pazienza, ma il lavoro svolto in questi anni ha dimostrato che, anche nelle diversità di vedute, è possibile costruire un dialogo serio e responsabile, nel pieno rispetto dei ruoli e delle istituzioni. Un ringraziamento sincero va a tutti i colleghi consiglieri, agli uffici per la loro preziosa professionalità e disponibilità, e alle interpreti del linguaggio dei segni, il cui lavoro ha garantito inclusività e accessibilità ai lavori consiliari. È stato davvero un privilegio ricoprire questo importante ruolo, il secondo a livello istituzionale e poter condividere questo percorso con persone di grande valore".
Numerosi i temi affrontati in questi tre anni, dalla mobilità con i diversi progetti in corso, il piano verde poi bocciato, la situazione delle aziende partecipate, i piani di sviluppo per le vallate, la situazione del commercio in città fino ai temi legati al rapporto tra porto e città. Non sono mancati momenti di tensione come la diatriba tra il consigliere del Pd Simone D'Angelo e lo stesso presidente del consiglio comunale Cassibba. "Ma ci sono state anche diverse situazioni positive come il fatto che Genova è stata riconosciuta in questa consiliatura come città dell'Inno nazionale e ancora la modifica al regolamento che ha permesso alle consigliere in gravidanza di potersi connettere da remoto per continuare a svolgere la propria attività politica" spiega Cassibba. Il riferimento è alla consigliera Ghio che ha potuto lavorare da remoto prima e dopo il parto. Infine un consiglio al futuro presidente del consiglio comunale di Genova, chiunque esso sia: "Studiare, studiare e studiare perché il regolamento è complesso".
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IL COMMENTO
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