
"L'intento di individuare un percorso per il recupero di questi materiali è senz'altro positivo - scrive in una nota Ucina - tuttavia la nuova disciplina impone al fabbricante e all'importatore di questi articoli l'obbligo di organizzare un servizio complesso e capillare di raccolta dei resi, che avrebbe avuto la necessità di un periodo di transizione per potervi ottemperare, periodo che non è invece stato previsto". I razzi di soccorso in disuso, sottolinea tra l'altro Ucina, vengono per la prima volta equiparati a rifiuti - in contrasto con il Testo unico ambientale, che esclude chiaramente dal novero dei rifiuti "i materiali esplosivi", con ciò modificando e aggravando radicalmente le condizioni e i costi per il loro trasporto, sia a carico dell'utente, sia a carico del distributore/produttore.
IL COMMENTO
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta