
Anfossi ha comunque difeso le scelte fatte quella sera. "Quella era l'unica manovra da fare - ha spiegato - con una nave che funzionava. Ma nessuno mi comunicò che c'erano dei problemi. Ho suggerito tutti gli ordini al comandante perché lui stesso non mi disse che i motori non erano partiti". E quando solo a 70 metri dalla torre gli venne comunicato che qualcosa non andava "tentai in tutti i modi di evitare l'impatto, fui l'unico a prendere delle decisioni, mentre tutto gli altri stavano zitti e sembravano zombie".
IL COMMENTO
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