cronaca

L'annuncio dell'assessore regionale ai Trasporti Berrino
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A mezzogiorno un minuto di silenzio in tutte le stazioni ferroviarie della Liguria. Ad annunciarlo una nota dell'assessore regionale ai trasporti Gianni Berrino dopo l'incidente ferroviario in Puglia. "Ci uniamo al dolore delle famiglie delle vittime del drammatico incidente ferroviario avvenuto tra Ruvo e Corato in Puglia. Pertanto accogliamo la proposta del Comitato pendolari Genova-Milano e Comitati pendolari federati-Assoutenti nell'osservare, a mezzogiorno, un minuto di silenzio in tutte le stazioni della Liguria".

"POTEVO ESSERE SU QUEL TRENO" - Il treno Andria-Bari lo prende tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Cambia l'orario, a seconda delle riunioni o delle persone da incontrare. Stamattina è stato il tanto lavoro da fare e il vantaggio di non avere un cartellino da timbrare a salvargli la vita. Così lo racconta Benedetto Schiavone, amministratore di un'azienda di telecomunicazioni a Bari e pendolare della linea Bari nord. Per caso non ha preso quel treno che nel tratto di binario unico, tra Andria e Corato, è andato incontro alla morte e all'altro convoglio, uccidendo almeno 23 persone.

''Potevo essere uno di loro e invece ho deciso di partire con il treno delle 8.20'', dice Benedetto, 48 anni e una casa ad Andria, non riesce a spiegarsi quello che è successo. ''Per noi che ci viaggiamo tutti i giorni, questa cosa è assurda, assurda'', ripete. Quei treni li conosce bene e spiega come sono migliorati nel tempo e ora sono generalmente puliti e in orario: ''Fino a una decina di anni fa era una linea davvero molto arretrata. Ora si sta cercando di raddoppiare i binari, di cambiare le vetture. Dal punto di vista tecnologico non lo so, ma di certo il passaggio non è immediato e oggi si è visto''. Il 'buco nero' della Bari nord sembra racchiuso in quel tratto di binario che corre solitario per alcuni chilometri. 

E IL RADDOPPIO NEL PONENTE LIGURE? - Il raddoppio ferroviario del Ponente è una battaglia storica di Primocanale e del senatore Maurizio Rossi. L'ultima frenata da parte del Governo, col Cipe che ha bloccato i fondi già stanziati, ha gettato le tenebre su un'opera che la Liguria attende da oltre un secolo. Un imbuto logistico, certo, perché il binario unico comporta lentezza, scarsa qualità del servizio, costi elevati e isolamento totale in caso di guasti o inconvenienti sulla linea. Ma soprattutto un grosso problema di sicurezza. E il disastro della Puglia è lì a dimostrarlo, col suo grave bilancio di vite umane. A prescindere dalle responsabilità contingenti che andranno accertate, quanti tributi di sangue serviranno ancora per dotarsi di infrastrutture adeguate?

TOTI SU FACEBOOK - I liguri guardano e pregano da lontano, magari con “shock e dolore”, come scrive Toti su Facebook, forse un po' dimentichi che una tragedia simile, in casa nostra, l'abbiamo scampata grazie a un debole muretto. Quello che, il 17 gennaio 2014, tratteneva un locomotore deragliato dai binari tra Andora e Cervo. Nessuno schianto, nessun errore: solo una frana sulla linea dopo giorni di pioggia. Fu quella precaria striscia di cemento lungo le rotaie a scongiurare il disastro. E se quelle carrozze, piene di passeggeri, fossero disgraziatamente finite sulla scogliera, forse oggi si parlerebbe delle ferrovie liguri con un certo riguardo.