cronaca

E martedì il tpl si ferma per 24 ore in Liguria
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Giornata di forti proteste in Consiglio regionale. Durante la seduta pomeridiana sono state ricevute le rappresentanze dei lavoratori del trasporto pubblico ligure. Poco dopo, verso le 17.30, un presidio dei lavoratori Ericsson si è piazzato davanti all'ingresso con bavagli e un volantino in mano, in modo da simboleggiare il comportamento delle istituzioni locali e nazionali che non danno voce alle loro istanze. 

Feroce la protesta dei dipendenti del trasporto pubblico e dei sindacati contro la nuova legge regionale che azzera il bacino unico varato dalla precedente giunta. "Riuscite a essere peggio di Burlando, complimenti!", recitava uno striscione. L'incontro con i capigruppo si è concluso senza rilevanti novità. Poi il Consiglio regionale ha respinto la proposta della minoranza di rinviare a settembre, o anche solo dopo lo sciopero, la discussione della legge. La decisione ha scatenato l'ira dei lavoratori e dei sindacati. 

Secondo loro "la modifica riporta la gestione del Tpl ligure all'antico rinunciando alla modernizzazione dell'intero sistema e alle economie di scala da ottenere con il bacino unico- L'eliminazione del bacino unico e del lotto unico di gara, con l'istituzione dei bacini delle ex Province, produrrà l'effetto di regalare le nostre aziende al peggior offerente, con ricadute negative sui territori e i lavoratori - continuano - La chiusura dell'Agenzia regionale Atpl Liguria Spa, mai messa in condizione di lavorare, farà venire meno il recupero di importanti risorse che si potevano ricavare agendo sulle leve fiscali, stimate in 20 milioni di euro all'anno. L'assurdo è che sempre più fondata è l'ipotesi di costituire le Agenzie di Tpl in seno alle rispettive ex Province per nominare nuovi presidenti, direttori e consigli di amministrazione, il poltronificio non ha fine".

"La modifica della legge è dovuta ai pronunciamenti del Tar e della Corte costituzionale sul bacino unico e il lotto unico, perciò abbiamo deciso di istituire in Liguria quattro bacini, quattro lotti e quattro bandi di gara per affidare il servizio entro il 2017", risponde l'assessore Berrino. Il testo di modifica prevede l'eliminazione del lotto unico di gara, l'eliminazione del bacino unico di gara, l'istituzione dei bacini provinciali di Genova, Imperia, Savona e La Spezia, la chiusura dell'Agenzia regionale Atpl Liguria Spa.

Confermato, dunque, lo sciopero di 24 ore previsto per martedì e già indetto dai cinque sindacati confederali per tutta la Liguria. Falliti i tentativi di mediazione, i lavoratori andranno avanti con la linea dura. Sono 4.500 i lavoratori autoferrotranvieri della Liguria interessati dalla vertenza.

I lavoratori Ericsson sono sempre sulle barricate per la procedura di licenziamento collettivo avviata dall'azienda per 147 lavoratori. "La Regione può intervenire al ministero, ma finora non l'ha fatto", hanno accusato i sindacati. Nel fine settimana si chiude la prima fase senza che i sindacati siano riusciti a parlare con l'azienda in un incontro in sede ministeriali. Di qui la protesta di piazza che arriva in concomitanza con l'ennesimo giorno di sciopero e mobilitazione. 

"Il presidente Toti ci aveva chiesto di abbassare i toni per favorire il dialogo - spiega Fabio Allegretti, segretario Slc Cgil - e per questo i lavoratori sono quasi 20 giorni che non fanno sciopero. Noi le domande le abbiamo fatte e ora sono le istituzioni che devono dare risposte, ma che siano concrete perché giovedì scadono i termini per la mobilità". I lavoratori hanno esposto in Consiglio regionale uno striscione tenendo in mano il volantino con le domande che hanno posto a azienda, governo e istituzioni sul futuro di Ericsson a Genova.

Una delegazione di lavoratori Ericsson 'insoddisfatta' dalle risposte del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha poi abbandonato l'incontro con la conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale sul piano degli esuberi annunciati dalla multinazionale svedese. "State distruggendo la vita di 140 famiglie", ha urlato una lavoratrice in lacrime prima di abbandonare la sala. L'incontro non era stato chiesto dai manifestanti, ma dal consigliere M5s Marco De Ferrari con il sostegno della capogruppo Pd Raffaella Paita.

"Ericsson intende concludere il tavolo aperto in Confindustria prima di aprire qualsiasi altro tavolo e non è nelle disponibilità del Governo costringere Ericsson a ulteriori tavoli salvo quello previsto dalla contrattazione collettiva - ha detto Toti - Concluso il tavolo in Confindustria è intenzione del Governo, me lo ha assicurato il Ministro Calenda, convocare Ericsson o al Mise o al Ministero del Lavoro nei mesi a venire.

In mattinata a Sestri Ponente si era tenuta una commissione congiunta Regione-Comune dove è stato deciso di elaborare un ordine del giorno condiviso allo scopo di chiedere il blocco degli esuberi. L'assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino inoltre ha informato i commissari circa il fatto che il presidente della Regione Giovanni Toti ha appreso dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che Ericsson sarebbe disposta a sedersi al tavolo con i sindacati, ma solo dopo che la conclusione della procedura in Confindustria.

Giovedì 28 luglio a Roma i sindacati e le rsu di tutte le sedi di Ericsson coinvolte dal piano di esuberi sono state convocate dall'azienda nella sede di Confindustria proprio alla scadenza della procedura di mobilità.