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Mentre il settore tpl si è già fatto sentire con scioperi e proteste, sotto i riflettori oggi c’è il commercio. Il nuovo testo spaventa i piccoli negozianti che vedono avanzare lo spettro dei centri commerciali. Un tema caro alla maggioranza regionale, come chiarito dalle parole di Toti: “Apriamo alla concorrenza in Liguria, mi auguro che al più presto Esselunga e altri gruppi arrivino nella nostra Regione. Finora di concorrenza ce n’è stata poca”.
Il riferimento implicito è alla Coop. Ma ai commercianti riuniti fuori dal Consiglio importa poco: per loro il rischio è quello di finire schiacciati dalla grande distribuzione, che aumenterà la propria presenza in Liguria. “Non vogliamo che questo sia il modello, peraltro già vecchio anche all’estero, dove i centri commerciali stanno chiudendo e non aprendo – spiega Alessandro Cavo di Ascom Confcommercio – il futuro non è questo, ma il piccolo commercio”.
Dal canto suo, la Regione tranquillizza spiegando una serie di provvedimenti a tutela dei piccoli commercianti. Ci sarà una fascia di rispetto per un chilometro fuori dai centri storici. Chi andrà a stabilirsi in un nuovo centro commerciale dovrà pagare 50 euro per ogni metro quadrato, soldi che verranno destinati ai negozi di vicinato. E poi ancora norme a tutela dei Civ e limiti più stringenti per il rispetto delle Via. “E i nuovi centri commerciali sorgeranno solo su suolo già edificato”, precisa l’assessore Rixi. Tamponamenti che però non soddisfano i piccoli esercenti.
IL COMMENTO
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