
I fatti risalgono al 2000, quando i proprietari di un terreno chiesero e ottennero dal Comune la concessione edile per costruire un impianto sportivo. L'atto, un anno dopo, venne annullato, sempre dal Comune, in quanto avrebbe violato una normativa regionale per l'edificazione in zone a rischio idrogeologico. I proprietari si rivolsero al giudice civile di Sanremo, che nel 2011 condannò il Comune a risarcire i ricorrenti sostenendo "che l'inedificabilità dell'area fosse ben nota al Comune ancora prima della conclusione dell'iter per il rilascio della concessione".
L'amministrazione pagò 40 mila euro, somma che la procura contabile ha contestato ai due dipendenti comunali incaricati della pratica e allora sindaco poi deceduto e per questo non chiamato in causa a risarcire. Per i giudici il "rilascio della concessione è scaturito dalla gravissima negligenza in cui è incorso il responsabile del procedimento".
IL COMMENTO
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