economia

Leggero aumento invece dell'occupazione (+0,7%)
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L'economia genovese nei primi 6 mesi del 2016 si è fermata. Se il 2015 si era chiuso all'insegna di una 'ripartenza lenta' l'analisi congiunturale di Confindustria Genova sul primo semestre dell'anno dice che ora l'economia del capoluogo ligure è "già ferma" con un calo complessivo del volume d'affari delle aziende dello 0,8%. "Io metterei un punto interrogativo in fondo alla frase", ha detto ottimista il presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini.

"Sono portato a pensare, vista anche la fiducia espressa dagli imprenditori per la seconda parte dell'anno, che dobbiamo aspettare a parlare di stop"
, ha aggiunto. "Ci sono aree positive per Genova in particolare turismo, esportazioni e porto in cui traffico passeggeri è aumentato. Gli ordinativi italiani per quanto negativi sono in ripresa rispetto all'ultima parte del 2015".

Il fatturato complessivo è sceso dell'1,5% nella componente nazionale e sono calati gli ordini da clienti nazionali. Resta trainante l'export con una crescita degli ordini (+4%) e fatturato.

In mezzo ai dati negativi del primo semestre del 2016 dell'economia genovese, si registra invece un aumento dell'occupazione, che è cresciuta dello 0,7% rispetto alla fine del 2015, con un tasso superiore alle previsioni. Si è ridotta anche la cassa integrazione ordinaria (71,8%), ma è aumentata la straordinaria, del 60,4%.

In questa situazione, di calo complessivo del fatturato e ancora di incertezza, dice il rapporto di Confindustria, le aziende hanno fatto pochi investimenti e di entità modesta
: il 46% del totale è stato inferiore ai 100 mila euro e solo il 21% ha effettuato ampliamenti, gli altri si sono limitati a sostituzioni di macchinari. Gli imprenditori genovesi spiegano inoltre che restano le difficoltà nel credito e d'altra parte si aggrava la situazione dei ritardi nel pagamento dalla Pubblica amministrazione saliti a 172 giorni da 113.

I dati di contrazione dell'economia genovese, non diversamente da quella nazionale, hanno investito quasi tutti i settori a cominciare dall'industria manifatturiera e l'edilizia.
Il settore metalmeccanico ha visto ridursi il fatturato nazionale del 7% con ordini interni sostanzialmente stabili, anche se la produzione è salita del 3% grazie alle commesse in esportazione che hanno fatto crescere il fatturato estero del 7,2% e le previsioni sono buone per la seconda parte dell'anno.

La stessa dinamica, in calo il fatturato nazionale in crescita l'estero ha segnato le industrie del settore chimico e farmaceutico.
Va meglio tessile e abbigliamento e cresce decisamente il fatturato dell'alimentare (+1,4% e +2,6 gli ordini) grazie ad un aumento della domanda interna, mentre il rallentamento del commercio estero ha portato ad un calo di 4 punti del fatturato e degli ordini del made in Italy locale all'estero. Bene cantieristica navale e porto e cresce la sanità privata (+7,4% il fatturato, +7,9% le prestazioni.