politica

Il ministro e il sindaco verso le Amministrative 2017
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Avevo scritto qualche giorno fa che l'estate, che un tempo favoriva fugaci amori, oggi stimola retroscena politici. Segno di inarrestabile decadenza umana. Ebbene, dopo l'idea di Giovanni Toti di puntare per la conquista di Genova su una sua lista civica fortemente connotata, ora l'ultimo retroscena prima di ferragosto riguarda il ministro della Giustizia, Orlando che di nome, per chi non lo conosce, fa Andrea.

Insomma l'Orlando scende in campo anche lui per conquistare Genova, partendo da La Spezia e Sarzana e lo vorrebbe fare indovinate con chi? Con il sindaco uscente Marco Doria "personalmente di persona".

Ecco allora che si spiegherebbe un certo fermento nei salotti-bene di Genova dove l'Orlando sarebbe ospite fisso, come i dimostratori del Folletto fanno nelle case di periferia, per propugnare la sua filosofia politica di non renziano che sta nel governo Renzi, di "giovane turco" (targa che oggi sarebbe meglio cambiare) certamente intelligente, colto e anche politicamente sagace.

Ma quando nei salotti prova a dir che il suo candidato per rilanciare Genova è il Marchese ecco che sorge qualche malcelata perplessità. Si chiede qualcuno come mai l'Orlando si svegli oggi è non abbia fatto niente durante le regionali lasciando che il Pd nelle mani della sua rivale in terra spezzina, Raffaella Paita marciasse sereno verso i campi di Waterloo.

Ma torniamo a Genova. I bene informati sostengono che il ministro della Giustizia abbia il placet del commissario Ermini che non vede l'ora di varcare per sempre senza biglietto di ritorno al di là del Magra e quindi purché si scelga uno gli va tutto bene. Avrebbe, poi, un feeling con ambienti di sinistra chic, di ex destra non soddisfatta, di imprenditori, di professionisti in cerca di sistemazione, di preti da barricata, di signore divise tra Mangini e le spiagge di Santa, e infine, di qualche cariatide del Pd ex Pci che è ancora convinto di lavorare solo per la classe operaia.

È evidente che Doria è d'accordissimo e sfrigola coma mai ha fatto in questi oltre quattro anni di carestia per Genova. E pare che nel Pd si cominci a sostenere che se si dovesse ripresentare il sindaco le primarie sarebbero una offesa. Povera Vincenzi che trattamento aveva avuto a suo tempo dai suoi compagnucci di merenda, Burly in testa!

Il retroscena agita nel Pd chi sta tentando di virare da qualche parte con l'unico scopo di dimostrare che il partito di Renzi a Genova non è una salma anche se ne ha la vivacità. A partire dell'assessore Emanuele Piazza, passando dal vice sindaco Bernini, sfiorando l'ex assessore Rossetti per finire sul l'unico candidato ufficiale, il filosofo Regazzoni. La festa dell'Unità fra venti giorni lancerà segnali. Vedremo. Per intanto i salotti vengono chiusi e Orlando con la foto tessera di Doria nel costume da bagno batterà gli arenili da Paraggi a Portofino. Attento a non finire sugli scogli.