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Papa: "Ma collegamenti e sicurezza sono ancora da migliorare"
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Genova fa il pieno di turisti per Ferragosto e conferma le aspettative emerse dal settore già prima dell'estate: la città è più versatile delle Riviere perché vicina al mare ma capace di offrire anche cultura, arte ed eventi. Tra gli stranieri è boom di francesi, e tra gli aspetti da migliorare restano le due criticità storiche: collegamenti e sicurezza.

“Siamo soddisfatti, contenti che i nostri sforzi e investimenti vengano ripagati”, commenta Mafalda Papa, presidente di Federalberghi Genova. Per il capoluogo ligure non è più una novità: “L'estate si conferma un periodo di punta, ormai sappiamo tutti che luglio e agosto non sono mesi di bassa stagione”.

Scricchiolano ancora i trasporti: “L'Aurelia non ci collega con Arenzano, i treni nelle Cinque Terre hanno dato qualche problema, tanto che alcuni operatori bus si sono organizzati per creare escursioni nel fine settimana”. E poi un annoso problema. “A Genova c'è da risolvere la questione della sicurezza e della pulizia. Avere una città organizzata e sicura sarebbe una carta in più”.

E a proposito di sicurezza, emerge un dato curioso relativo alle presenze degli stranieri. “Secondo noi la Francia è vuota, sono tutti qua”, scherza Mafalda Papa. Francesi che, probabilmente, scelgono una meta vicina spaventati dal rischio attentati, mentre a loro si aggiungono i tanti turisti che proprio al posto della Francia hanno ripiegato sulla Liguria. “Questo – prosegue Papa – conferma che dobbiamo offrire occasioni di allegria e spensieratezza”.

In generale, i turisti scelgono più volentieri Genova perché offre il beneficio dell'alternativa: “Se è brutto tempo vanno a vedere l'Acquario o i musei, se invece è bello si possono raggiungere agevolmente i centri balneari in Riviera”. Anzi, secondo Papa sono molti a fermarsi nel capoluogo sotto l'ombrellone.

“Sta succedendo questo: la gente va al mare in corso Italia, nelle spiaggette libere o in quegli stabilimenti illuminati che offrono un bonus gratuito agli ospiti degli alberghi”. E pensare che ai genovesi va persino peggio, costretti spesso a pagare per avere un minimo di servizi in riva al loro mare, vista la penuria e la scarsa qualità delle aree a gestione comunale.