cronaca

Cani guida per non vedenti premiati a San Rocco di Camogli
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Tra le storie di simbiosi tra cani e uomini alla 55esima edizione del Premio Fedeltà del Cane, celebrata il 16 agosto a San Rocco di Camogli, c’è anche quella di Vittorino Biglia e dei suoi compagni di viaggio Penelope e Spritz. Una storia di bontà e fedeltà in cui il rapporto tra gli animali e il loro padrone va ben oltre l’amicizia.

Vittorino Biglia è il presidente dell’Unione Nazionale Ciechi di Imperia. Non vedente, si avvale dell’accompagnamento di un cane guida per farsi assistere nella vita quotidiana. Prima del 2010 usava il bastone bianco, poi ha deciso di chiedere un aiuto a quattro zampe. “Mi ha cambiato la vita – dice – col bastone i riferimenti te li cerchi tu, mentre così è il cane che li cerca per te. Ho ritrovato la mia autonomia”.

La scuola di addestramento gestita dal Lions Club gli consegna Penelope, una piccola labrador che si dimostra fedele ed efficiente. “Era perfetta nella guida, spettacolare”. Dopo cinque anni, però, la favola rischia di interrompersi. Quasi per un brutto scherzo del destino, Penelope si ammala proprio alla vista. Una patologia alla retina molto rara che colpisce un cane ogni 10 mila tra quelli in giovane età.

Vittorino non si dà per vinto. Non solo chiede e ottiene un altro cane guida, Spritz, ma decide di non abbandonare Penelope, che ormai è diventata la sua appendice. Spritz è arrivato nell’aprile del 2016: un altro labrador, pelo nero, che segue il padrone passo a passo. E non solo lui: “Pian piano si è reso conto che Penelope aveva problemi. Le sta vicino, soprattutto alla sera quando lei non vede quasi nulla”.

Gli incidenti di percorso non mancano: “Poco fa ha urtato contro una panchina. Ogni tanto, mentre facciamo le scale, sento che Penelope inciampa e rotola giù. E io sto male per lei, perché mi immedesimo”. Una storia difficile, in cui l’amore si intreccia al dramma della malattia, lo stesso dramma condiviso, in questo caso, da cane e padrone.

Ma la storia di Vittorino e dei suoi labrador è anche un grande esempio sul ruolo speciale dei cani guida: “Capita ancora di entrare in locali dove non li fanno entrare. Non c’è abbastanza informazione, bisogna divulgare di più. Loro sono gli occhi del padrone, e quando vengono messi alla porta è una mancanza di rispetto”.

Un trio che ha molto da insegnare, premiato dai giurati con due riconoscimenti: a Penelope e Spritz, per la fedeltà dimostrata, e a Vittorino Biglia per la bontà verso la sua ex guida, tenuta con sé nonostante la comune malattia e le numerose difficoltà.