![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20160818164714-pollicardo.jpg)
Ma, sottolinea, "questa notizia conferma che non eravamo in mano a semplici bande di delinquenti. Ora lo Stato italiano, che si è dimenticato di noi e delle vedove dei miei colleghi deceduti, dovrà riconoscerci come vittime di terrorismo con le tutele che finora non ci sono state date".
"Ci sono troppe cose che vanno chiarite. Se questo Abu Nassim era una pedina importante verso l'Italia, potrebbe aver condotto qualche trattativa. Più volte ci è sembrato di essere sul punto di essere liberati. Ci fornivano vestiti nuovi. Abbiamo pregato i nostri carcerieri di non venderci a Daesh. Le risposte erano evasive. Ci hanno detto che erano interessati solo ai soldi e che Allah non voleva che ci fosse fatto del male".
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale