cronaca

Il Tar rifiuta la sospensiva. L'assessore: "Abbiamo lavorato bene"
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I commercianti del centro storico non mollano l'osso. Incassato il primo stop dal Tar vanno avanti con la loro battaglia contro l'ordinanza anti movida che impone orari di chiusura anticipati e limti stringenti alla vendita di alcolici. Il tribunale amministrativo ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni di categoria Fepag e Fipe, ma non si è ancora pronunciato sul ricorso.

"Sotto il profilo della sicurezza non è cambiato nulla - dice Marina Porotto, presidente del Civ di Piazza delle Erbe - mentre il fatturato è sceso di molto". In poche parole: molti costi e zero benefici, secondo gli esercenti, che sottolinano come l'ordinanza non faccia "distinzione tra le attività rispettose della normativa" e quelle che non lo sono. 

Secondo il Tar, comunque, "il provvedimento del Comune di Genova è stato fatto precedere da un’accurata istruttoria e realizza un equo contemperamento degli interessi in conflitto. Nel bilanciamento degli interessi proprio della fase cautelare, risulta sicuramente prevalente quello della tutela della quiete pubblica e del decoro urbano".

L'assessore alla legalità Elena Fiorini ha aggiunto benzina al fuoco: "È la conferma che il Comune di Genova ha fatto un lavoro serio e approfondito per contemperare i bisogni dei cittadini con quelli dei locali notturni. Le motivazioni del ricorso si sono dimostrate poco consistenti e pretestuose". Ma non chiude le porte al "dialogo con le associazioni di categoria, così come con tutti coloro che amano la nostra città e la vogliono vivere divertendosi nel rispetto delle regole".

Dialogo che, secondo Confesercenti, non si è mai concretizzato: "Abbiamo vissuto come una sconfitta per la città il fatto che non si sia trovata una mediazione ragionevole con l'amministrazione, quando bastava un'ora in più di apertura per non penalizzare gravemente le attività regolari - replica Andrea Dameri, direttore di Confesercenti Genova - La bocciatura non significa il rigetto del ricorso. Rimangono sul tavolo l'ingiusta penalizzazione delle attività regolari e l'insufficiente incidenza su chi viola sistematicamente le regole".

La partita, dunque, è tutt'altro che chiusa. "Noi andremo avanti nella nostra battaglia contro un provvedimento che ha già causato notevoli danni alle nostre attività - annuncia Cesare Groppi, segretario di Fiepet Confesercenti - Realizzeremo al più presto un incontro con i nostri avvocati e gli operatori per decidere il da farsi, perché sicuramente la vicenda non finisce qui".