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Nel Partito Democratico spezzino c'è sempre aria di tempesta
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I tormenti nel pd spezzino non sono finiti. L’accordo tra le correnti – paitiani da una parte, orlandiani dall’altra – sarebbe vicino: l’idea di candidare a sindaco la magistrato Maria Cristina Failla, presidente del tribunale di Massa, stuzzica non solo il Ministro e i suoi fedelissimi, ma anche una fetta dei renziani spezzini, consapevoli del fatto che puntare su una persona slegata dall’attuale amministrazione e dall’esperienza del partito democratico degli ultimi anni può essere un’arma in più per affrontare le elezioni con maggiori chance di successo.

Ma non tutto è scontato: perché c’è un assessore, Corrado Mori, che Paita e il sindaco uscente Federici avevano di fatto incoronato candidato in pectore. E ora Mori non sembra affatto intenzionato a farsi da parte. Maria Cristina Failla peraltro non accetterebbe di scendere in campo in caso di primarie, ma solo se ci fosse una convergenza del partito su di lei. Ma quello della candidatura di Mori non è l’unico ostacolo rispetto all’ipotesi-Failla.

C’è un altro nome, quello di Lorenzo Forcieri, che incombe.
Il presidente del Porto in scadenza, ha pochissime chance di riconferma in autorità portuale. E l’idea di fare il sindaco a Spezia, nonostante la questione anagrafica e il suo essere sarzanese, l’ha sempre coltivata. A sostenere la sua candidatura ora ci sono i giovani della sinistra dem: l’europarlamentare Brando Benifei e l’assessore spezzino Luca Erba. I tre sono stati visti in un locale di San Terenzo: avrebbero concordato la strategia: tempi e modi per lanciare la candidatura a sindaco, con l’obiettivo di mettere il resto del pd spezzino sotto scacco.