cronaca

Arpal contesta il piano presentato da Iplom
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La bonifica definitiva dei rii Pianego e Fegino, inquinati dal petrolio fuoriuscito da un tubo Iplom lo scorso 17 marzo, potrebbe non iniziare prima del 2017.  Al momento l'azienda ha presentato il 'Piano di caratterizzazione' dell'area colpita, che dovrà essere approvato in una Conferenza dei servizi convocata dal Comune di Genova ma i tempi si sono allungati perché Arpal Liguria ha chiesto delle integrazioni al piano. Lo ha spiegato l'assessore comunale all'Ambiente Italo Porcile a Palazzo Tursi durante i lavori di commissione sull'incidente.

Le perplessità ribadite da Arpal in merito al piano di caratterizzazione di Iplom riguardano ad esempio le concentrazioni di soglia degli inquinanti poste dall'azienda con richiesta di limiti più restrittivi, l'inserimento nel monitoraggio dell'area dell'alveo del torrente Polcevera esclusa dal piano e la pretesa di non escludere l'infiltrazione degli idrocarburi nel suolo profondo. Al momento sono stati 200 i campionamenti dell'acqua e del terreno effettuati da Arpal per monitorare la contaminazione del sito.

Dopo l'approvazione del piano di caratterizzazione ci saranno ulteriori campionamenti di Iplom su cui Arpal farà contraddittorio con le controanalisi. Dopo l'ok al piano Iplom dovrà elaborare entro sei mesi il documento di analisi del rischio. Se questa conterrà soglie di inquinamento sopra ai limiti di legge il Comune approverà in Conferenza dei Servizi l'analisi entro 60 giorni e nei successivi sei mesi l'azienda dovrà presentare il progetto di bonifica definitiva dell'area. "I tempi dell'eventuale bonifica sono lunghi - ha detto Porcile - ma sono una garanzia. Abbiamo un impianto normativo che mette Iplom davanti a precisi vincoli".