
A fine gennaio, le fiamme gialle avevano sequestrato a Belsito alcuni beni a lui riconducibili. Dalle quote societarie del bar Balilla, in via Cesarea nel centro di Genova, un appartamento da 700 mila euro in pieno centro e le quote della società Movida che gestiva la discoteca Sol Levante di Cavi di Lavagna.
I guai giudiziari di Belsito erano iniziati nel 2012 quando emerse la maxi truffa da oltre 40 milioni di euro ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010. Per quella vicenda sono a processo l'ex tesoriere, l'ex leader del Carroccio Umberto Bossi e tre ex revisori del partito. Secondo l'accusa, avrebbero usato i fondi pubblici per acquisti personali. La vicenda azzerò il cerchio magico e portò alle dimissioni del Senatur. Belsito è indagato anche nell'inchiesta sull'associazione a delinquere finalizzata a intercettare le commesse di aziende a partecipazione pubblica, tra cui Siram, Fincantieri e Grandi Navi Veloci.
IL COMMENTO
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